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Giurisprudenza

Carattere fittizio delle iscrizioni in bilancio e prezzo superiore al valore di mercato

17 Ottobre 2011

Cassazione Civile, sez. Tributaria, 06 ottobre 2011, n. 20451

Di cosa si parla in questo articolo

La Corte di cassazione, con la sentenza 6 ottobre 2011, n. 20451, accogliendo il ricorso dell’Agenzia delle entrate, ha affermato due principi:

1. In primo luogo, la deducibilità di interessi passivi mai corrisposti e mai maturati deve essere esclusa ex se e non può essere affermata sulla base della deduzione di altre perdite effettivamente subite in conseguenza di altre e diverse operazioni ma non contabilizzate né in bilancio né nella dichiarazione. Non si tratta di una questione di qualificazione o classificazione: il carattere fittizio o veridico di ciascuna iscrizione deve essere valutato a sè ed una iscrizione falsa non può essere compensata con la mancata iscrizione di una posta effettiva di segno economico inverso.

2. In secondo luogo, quando un prezzo è superiore a quelli di mercato, i costi non sono deducibili dal reddito d’impresa. In tal caso, se non adeguatamente giustificati, tali componenti negativi di reddito possono essere considerati dall’Amministrazione come fittizi.

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