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Bail-in: per Visco la disciplina europea della BRRD va meglio allineata agli standard internazionali

2 Febbraio 2016
Di cosa si parla in questo articolo

Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è intervenuto lo scorso 30 gennaio 2016 al 22° Congresso ASSIOM Forex.

In continuità con quanto già affermato lo scorso 27 gennaio dal Vice Direttore Generale della Banca d’Italia dott. Fabio Panetta (cfr. contenuti correlati), Visco ha evidenziato come nell’introduzione delle nuove norme europee sulle crisi bancarie non si sia prestata sufficiente attenzione alla fase di transizione.

Nel corso dei lavori tecnici per la definizione della direttiva il Ministero dell’economia e delle finanze e la Banca d’Italia sostennero, senza trovare il necessario consenso, che un’applicazione immediata e, soprattutto, retroattiva dei meccanismi di burden sharing fino al 2015 e, successivamente, del bail-in avrebbe potuto comportare – oltre che un aumento del costo e una rarefazione del credito all’economia – rischi per la stabilità finanziaria, connessi anche col trattamento dei creditori in possesso di passività bancarie sottoscritte anni 8 addietro, in tempi in cui le possibilità di perdita del capitale investito erano molto remote.

Sarebbe stato preferibile, continua Visco, un passaggio graduale e meno traumatico, tale da permettere ai risparmiatori di acquisire piena consapevolezza del nuovo regime e di orientare le loro scelte di investimento in base al mutato scenario. Un approccio mirato, con l’applicazione del bail-in solo a strumenti provvisti di un’espressa clausola contrattuale, e un adeguato periodo transitorio avrebbero consentito alle banche di emettere nuove passività espressamente assoggettabili a tali condizioni. Questo approccio, in particolare l’accento sugli strumenti subordinati, sarebbe stato più in armonia con quello adottato dal Financial Stability Board nel determinare i requisiti di TLAC.

La BRRD contiene una clausola che ne prevede la revisione, da avviare entro giugno 2018. È auspicabile che questa occasione sia ora sfruttata, facendo tesoro dell’esperienza, per meglio allineare la disciplina europea con gli standard internazionali.

 

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