Il 28 novembre scorso è stato raggiunto l’accordo provvisorio tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulle misure di rafforzamento delle attuali disposizioni in materia di emissioni industriali, ovvero prodotte dall’industria e dalle grandi aziende di allevamento intensivo.
In particolare, l’accordo riguarda una proposta di direttiva recante le modifiche alla direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali, nonché la proposta di un nuovo regolamento relativo al portale sulle emissioni industriali.
Gli obiettivi sono ambiziosi:
- contribuire a guidare gli investimenti industriali necessari per la trasformazione dell’Europa verso un’economia a zero emissioni di carbonio, più circolare e competitiva entro il 2050;
- stimolare l’innovazione, premiare le aziende all’avanguardia, contribuire a livellare le condizioni di concorrenza sul mercato dell’UE e aumentare la certezza degli investimenti a lungo termine per l’industria.
L’attuale direttiva sulle emissioni industriali copre attualmente circa 50.000 grandi impianti industriali ed allevamenti intensivi in Europa, i quali devono ora rispettare le condizioni di emissione applicando le “migliori tecniche disponibili” specifiche all’attività, e stabilite congiuntamente dall’industria, dagli esperti nazionali e della Commissione, nonché dalla società civile.
Una volta adottata e applicata, rispetto alla direttiva attualmente in vigore, la nuova normativa limiterà dunque più efficacemente le emissioni inquinanti degli impianti industriali, ovvero in particolare:
- amplierà le fonti aggiuntive di emissioni;
- renderà più efficaci i permessi e le autorizzazioni, riducendo ulteriormente i costi amministrativi ed aumentando la trasparenza;
- rafforzerà le norme sulla concessione delle deroghe, al fine di proteggere ulteriormente l’ambiente e la salute;
- sosterrà maggiormente le tecnologie pionieristiche e altri approcci innovativi;
- verrà istituito un nuovo centro di innovazione per la trasformazione e le emissioni industriali (INCITE), che aiuterà l’industria a individuare soluzioni di controllo dell’inquinamento e tecnologie trasformative.
E’ infine stabilito che i gestori di impianti industriali dovranno elaborare piani di trasformazione per conseguire gli obiettivi dell’UE in materia di inquinamento zero, economia circolare e decarbonizzazione entro il 2050, e beneficeranno di autorizzazioni flessibili per attuare tecniche profondamente trasformative.
La direttiva così aggiornata sosterrà inoltre gli investimenti nell’economia circolare, includendo livelli di prestazione nell’uso delle risorse e una riduzione dell’inquinamento chimico attraverso l’introduzione di requisiti per un uso ridotto di sostanze chimiche tossiche durante i processi industriali.
La nuova legge riguarderà un maggior numero di impianti, bilanciando attività economica e crescita sostenibile, fra cui:
- gli allevamenti intensivi di suini e pollame (non di bovini, poiché il loro inserimento verrà valutato in una fase successiva): tuttavia, svolgendo attività più semplici rispetto agli impianti industriali, tutte le aziende agricole interessate beneficeranno di un regime di autorizzazione più leggero, che rifletta altresì le dimensioni delle aziende e la densità del bestiame;
- gli impianti di estrazione di metalli e di produzione su larga scala di batterie.
Infine, il miglioramento delle misure in materia di sanzioni e l’opportunità per i cittadini di chiedere un risarcimento in caso di danni ambientali ed alla salute causati dalle attività industriali, aumenterà la trasparenza e la partecipazione del pubblico al processo di autorizzazione, e rafforzerà la governance ambientale e l’applicazione delle norme.
Con il nuovo portale dell’UE sulle emissioni industriali, i cittadini potranno accedere ai dati sulle autorizzazioni rilasciate ovunque in Europa, ed acquisire una visione semplice delle attività inquinanti nelle loro immediate vicinanze.
In linea con l’accordo raggiunto, spetterà ora al Parlamento europeo ed al Consiglio adottare formalmente le modifiche alla direttiva riveduta sulle emissioni industriali, nonché il nuovo regolamento relativo al portale sulle emissioni industriali. Una volta approvate, tali norme entreranno poi in vigore il 20º giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, e gli Stati membri disporranno di 22 mesi per darvi attuazione.
In ogni caso, prima che il regolamento sul portale delle emissioni industriali diventi legge, la Commissione si impegnerà a lavorare ai manuali di comunicazione ed agli atti derivati, in modo tale che i gestori e gli Stati membri siano pronti a presentare relazioni previste dal nuovo regolamento nel 2028.