Con comunicato di ieri l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha reso noto l’avvio di un’azione comune di vigilanza con le autorità nazionali di vigilanza con l’obiettivo di valutare l’attuazione dei controlli pre-negoziazione da parte delle imprese di investimento che utilizzano tecniche di negoziazione algoritmica.
I controlli pre-trade sono utilizzati dalle imprese di investimento per effettuare, al momento dell’immissione degli ordini, verifiche volte a limitare e prevenire l’invio di ordini errati per l’esecuzione alle sedi di negoziazione.
L’uso dei controlli pre-negoziazione è disciplinato dal regime MiFID II, e più specificamente dal Regolamento delegato (UE) 2017/589 che specifica i requisiti organizzativi delle imprese di investimento che effettuano la negoziazione algoritmica.
In seguito al flash crash del maggio 2022, l’ESMA e le autorità nazionali di vigilanza hanno concentrato la loro attenzione sull’attuazione dei controlli pre-trade nell’UE, raccogliendo informazioni attraverso questionari sottoposti a un campione di imprese di investimento dell’UE.
Successivamente, ESMA e le autorità nazionali di vigilanza hanno deciso di lanciare un’azione comune di vigilanza con l’obiettivo di raccogliere ulteriori e più dettagliate informazioni su come le imprese utilizzano i controlli pre-negoziazione.
L’azione comune di vigilanza coprirà i seguenti aspetti:
- l’implementazione dei controlli pre-trade, compresa la metodologia di calibrazione e l’uso di blocchi rigidi e morbidi nella loro progettazione;
- la definizione dei credit and risk limits e loro interazione con i controlli pre-negoziazione;
- monitoraggio e quadro di governance relativo dei controlli pre-trade;
- implementazione e monitoraggio dei controlli pre-negoziazione in caso di esternalizzazione dell’attività di trading in paesi terzi.
L’azione comune di vigilanza sarà svolta nel corso del 2024.