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Net stable funding ratio: EBA esclude modifiche

19 Gennaio 2024
Di cosa si parla in questo articolo

L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato il suo Rapporto su alcuni aspetti specifici del quadro normativo di riferimento del net stable funding ratio (NSFR).

Il Rapporto fornisce una valutazione della rilevanza delle specifiche voci analizzate, nonché una valutazione dell’impatto di eventuali modifiche all’attuale trattamento prudenziale.

L’EBA ha condotto un’analisi prevalentemente qualitativa, basata sul giudizio di esperti, e un’analisi di sensibilità.

Le voci analizzate sono i contratti derivati, le operazioni di finanziamento tramite titoli e le operazioni non garantite con scadenza residua inferiore a sei mesi con clienti finanziari, la detenzione di titoli a copertura di contratti derivati.

Per le voci per le quali sono disponibili dati, la relazione fornisce una valutazione della rilevanza dei fenomeni, nonché una valutazione dell’impatto di eventuali modifiche all’attuale trattamento prudenziale.

L’analisi qualitativa si concentra sulla valutazione dell’eventuale applicazione di un trattamento diverso in altre giurisdizioni (come il Regno Unito e gli Stati Uniti) e, in tal caso, sull’impatto che tali approcci avrebbero sull’NSFR delle banche dell’UE in una prospettiva di parità di condizioni.

L’analisi quantitativa copre tutti gli istituti di credito (grandi e piccoli/locali) per i quali l’EBA riceve regolarmente i dati e si riferisce al periodo giugno-2021 – dicembre-2022.

La Relazione è stata redatta in conformità all’articolo 510, paragrafi 4, 6 e 9, del Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR).

Come rileva l’EBA, tutte le voci analizzate hanno una rilevanza limitata in termini di contributo al net stable funding ratio totale richiesto e questa situazione è verificata sia per le banche maggiori che per quelle minori.

Una modifica del trattamento normativo di tali voci non avrebbe probabilmente effetti rilevanti per gli istituti, ma genererebbe costi di conformità.

Inoltre, l’attuale trattamento appare allineato a quello di altre giurisdizioni, per cui eventuali modifiche metterebbero a rischio l’armonizzazione generale.

Pertanto, l’EBA ritiene che non sia necessario modificare l’attuale normativa sul net stable funding ratio.

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