Il Parlamento UE, ha approvato il 12 marzo scorso, in prima lettura, con emendamenti, la Risoluzione legislativa sulla proposta di direttiva avanzata dalla Commissione (n. COM/2023/166 final), sull’attestazione e sulla comunicazione delle asserzioni ambientali esplicite (c.d. Direttiva sulle asserzioni ambientali).
La direttiva oggetto della Risoluzione del Parlamento, integra la Direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, ovvero al Direttiva (UE) 2024/825 in materia di c.d. Greenwashing, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione lo scorso 6 marzo 2024.
La proposta di direttiva sulle asserzioni ambientali:
- stabilisce norme dettagliate sull’attestazione e sulla comunicazione delle asserzioni ambientali esplicite relative ai prodotti nelle pratiche commerciali delle imprese nei confronti dei consumatori, ovvero in materia di autodichiarazioni volontarie relative all’attestazione, comunicazione e verifica delle asserzioni ambientali e dei sistemi di etichettatura ambientale.
- si applicherà alle asserzioni ambientali esplicite volontarie e ai sistemi di etichettatura (ossia sistemi di certificazione che certificano che un prodotto, un processo o un’impresa rispetta i requisiti di un marchio ambientale)
- fissa alcuni requisiti per le asserzioni ambientali comparative
- esclude le microimprese dagli obblighi di attestazione e comunicazione delle asserzioni ambientali
- stabilisce requisiti per i sistemi di etichettatura ambientale: gli Stati membri dovrebbero stabilire procedure per garantire la verifica ex ante dell’attestazione e della comunicazione delle asserzioni sulla base dei requisiti previsti dalla direttiva; al termine della verifica, effettuata da un verificatore, verrà rilasciato un certificato di conformità attestante che l’asserzione o l’etichetta è conforme ai requisiti
La direttiva passa ora al Consiglio UE per l’esame del testo, quindi entrerà in vigore dopo l’approvazione (se non verranno apportate modifiche) e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.