Con sentenza del 9 ottobre 2023, n. 7800, il Tribunale di Milano (Pres. Rel. Simonetti) si è espresso sulla natura giuridica della sottoscrizione di quote di società a responsabilità limitata e sull’aumento del capitale sociale con conferimento mediante compensazione.
Quanto al primo aspetto, il Tribunale ha aderito alla ricostruzione fatta propria anche da diverse pronunce della giurisprudenza di legittimità, qualificando la sottoscrizione della quota di s.r.l. come un «atto negoziale e precisamente un contratto consensuale, in relazione al quale la legge non prevede l’adozione di una forma particolare (Cass 19813/2009) e dal quale poi sorge l’obbligo di versamento per il socio».
In secondo luogo, il Collegio ha chiarito la distinzione fra il conferimento di un credito e il conferimento mediante compensazione.
La prima fattispecie costituisce infatti una cessione del credito, propriamente soggetta alla disciplina del conferimento di crediti di cui all’art. 2465, c.c.
Nel caso del conferimento mediante compensazione si realizza, invece, ricorrendone i presupposti di legge, l’estinzione del debito del socio di effettuare il conferimento dovuto e, per un importo corrispondente, di un debito della società nei confronti del socio stesso.
Nel caso di specie, il Tribunale ha ravvisato un’ipotesi di conferimento con compensazione di un preesistente credito vantato dal socio nei confronti della società, quale corrispettivo a lui dovuto in relazione a un contratto di cessione di crediti a titolo oneroso precedentemente intercorso fra socio e società.
Al riguardo, la sentenza ha chiarito che l’aumento di capitale così sottoscritto deve comunque ritenersi immediatamente liberato, a nulla rilevando a tal fine il carattere pro soluto o pro solvendo della cessione del credito precedentemente effettuata dal socio in favore della società, aspetto che andrà infatti regolato «sul piano contrattuale extrasocietario».