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Regime adempimento collaborativo e interpelli: in GU le novità 2024

10 Giugno 2024
Di cosa si parla in questo articolo

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 132 del 7 giugno 2024 il codice di condotta per i contribuenti aderenti al regime di adempimento collaborativo e le modifiche alla procedura degli interpelli.

In particolare, è stato pubblicato il Decreto MEF del 29 aprile 2024, relativo al codice di condotta per i  contribuenti  aderenti  al regime di adempimento collaborativo, e il Decreto MEF del 20 maggio 2024, che modifica il Decreto MEF 15 giugno 2016, in materia di procedimento di interpello per i contribuenti che aderiscono al regime dell’adempimento collaborativo.

In particolare, il  regime  di  adempimento  collaborativo, introdotto con D. Lgs. 5 agosto 2015,  n.  128, ha innovato il rapporto tributario tra fisco e grandi contribuenti, prevedendo nuove modalità di interlocuzione costante e preventiva con l’Agenzia delle entrate, con la  possibilità  di  pervenire  a  una  comune   valutazione  delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali, prima della presentazione delle  dichiarazioni fiscali o dell’assolvimento di altri obblighi tributari.

Il regime offre l’opportunità di gestire le situazioni di incertezza attraverso un confronto preventivo su elementi di fatto, che può ricomprendere anche l’anticipazione del controllo e si presta a prevenire e risolvere anticipatamente le potenziali controversie  fiscali,  con  benefici   sia   per   l’Amministrazione finanziaria che per il contribuente.

La legge 9 agosto 2023, n. 111, ha inteso potenziare il regime con interventi mirati  ad  ampliare  la  platea  dei contribuenti eleggibili  e a rafforzare ulteriormente gli effetti premiali dell’istituto.

Le previsioni della  legge  delega  sono  state  attuate  con  il D. Lgs. 30 dicembre 2023, n. 221, mediante il quale sono state apportate significative modifiche  alla  disciplina originaria dell’istituto, ponendo, così, le basi per una nuova fase di sviluppo del regime.

In  questo  contesto,  con il codice di condotta allegato al decreto vengono indicati e definiti gli impegni che reciprocamente assumono l’Agenzia delle entrate e il contribuente aderente al regime, nel rispetto di  quanto stabilito dall’art. 5 del D. Lgs. 128/2015.

Il codice di condotta viene  sottoscritto  tra Agenzia  delle  entrate  e  i  contribuenti  aderenti  al  regime  di adempimento collaborativo contestualmente all’ammissione al regime.

Gli impegni reciprocamente assunti dall’Agenzia delle entrate  e dai contribuenti aderenti  al  regime  di  adempimento collaborativo vincolano i soggetti a partire dal periodo d’imposta nel corso del quale la richiesta di adesione al regime di adempimento collaborativo è trasmessa  all’Agenzia.

Il  codice  di  condotta  così come sottoscritto è tacitamente rinnovato per tutti gli anni d’imposta successivi, qualora non sia espressamente comunicata dal  contribuente la volontà di non permanere nel regime di adempimento collaborativo.

Infine, il Decreto MEF del 20 maggio 2024 ha apportato modifiche al Decreto MEF 15 giugno 2016, in materia di procedimento di interpello per i contribuenti che aderiscono al regime dell’adempimento collaborativo, in ragione:

  • del D. Lgs. 30 dicembre 2023, n. 221, che, all’art. 1, comma 1, lettera c), ha introdotto all’art. 6 del D. Lgs. 128/2015, il comma  2-bis, in base al quale, per i contribuenti in  regime di adempimento collaborativo l’Agenzia delle entrate, prima di notificare una risposta sfavorevole a un’istanza di interpello, ovvero prima di formalizzare qualsiasi altra posizione contraria a una comunicazione di rischio effettuata ai sensi dell’art.  5, comma 2, lettera b), invita il contribuente a un contraddittorio per illustrargli la propria  posizione, rinviandone l’attuazione a un decreto del MEF.
  • del D. Lgs. 30 dicembre 2023, n. 219, concernente modifiche allo statuto dei diritti del contribuente e in particolare, l‘art. 1, comma 1, lettera n), che ha sostituito l’art. 11 della medesima legge 27 luglio 2000, n. 212.
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