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Previdenza complementare: COVIP pubblica i dati statistici

27 Giugno 2024
Di cosa si parla in questo articolo

COVIP ha pubblicato il 26 giugno 2024 i principali dati statistici relativi alla previdenza complementare.

In particolare, alla fine di marzo 2024, le forme pensionistiche complementari registrano una crescita dell’1,2% rispetto al dicembre del 2023.

Nei fondi negoziali si rileva un +1,7% rispetto alla fine dell’anno precedente.

Gli incrementi maggiori continuano a rilevarsi nel fondo rivolto al settore edile, destinatario dell’adesione contrattuale di lavoratori attraverso il versamento di un contributo, ancorché di importo modesto, a carico del solo datore di lavoro, e nel fondo del pubblico impiego, per il quale è attiva l’adesione anche tramite silenzio assenso per i lavoratori di nuova assunzione.

Nelle forme pensionistiche di mercato, si conta un +1,9% di posizioni nei fondi aperti e un +0,5% nei PIP

Nel corso del primo trimestre del 2024 l’ammontare dei contributi incassati da fondi negoziali, fondi aperti e PIP è in crescita del 7,2% sul corrispondente periodo del 2023: l’incremento risulta del 7,1% nei fondi negoziali e dell’11,1% nei fondi aperti, mentre è minore nei PIP.

Circa i due terzi dell’incremento è dipeso dall’aumento dei corsi dei titoli in portafoglio; il resto è dovuto ai flussi contributivi al netto delle uscite.

Nel primo trimestre del 2024 si registrano in media risultati positivi nei rendimenti, con valori più elevati per le gestioni con una maggiore esposizione azionaria.

Per i comparti azionari, si riscontrano rendimenti medi pari al 4,9% nei fondi negoziali, al 6,2% nei fondi aperti e al 7,5% nei PIP.

Nelle linee bilanciate, i risultati sono in media pari al 2,4% nei fondi negoziali, al 3,2% dei fondi aperti e al 4 nei PIP; rendimenti medi vicini allo zero o di poco superiori si rilevano per i comparti obbligazionari e garantiti.

Valutando i rendimenti su orizzonti temporali più coerenti con le finalità del risparmio previdenziale, nel periodo che ai dieci anni da inizio 2014 a fine 2023 aggiunge anche i primi tre mesi del 2024, i rendimenti medi annui composti delle linee a maggiore contenuto azionario si collocano intorno al 4,5-5% per tutte le tipologie di forme pensionistiche; per le linee bilanciate, i rendimenti medi sono compresi tra il 2 e il 3 per cento.

Le linee garantite e quelle obbligazionarie mostrano invece rendimenti medi vicini allo zero o di poco superiori; le gestioni separate di ramo I dei PIP, che contabilizzano le attività al costo storico e non al valore di mercato, ottengono un rendimento dell’1,8%.

Nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR è risultata pari al 2,4%.

Osservando la distribuzione dei risultati dei singoli comparti tra le diverse tipologie di forma pensionistica e le diverse linee di investimento, tutti i comparti azionari e anche una buona parte dei bilanciati mostrano rendimenti più elevati rispetto agli altri e al TFR.

Per ciascuna tipologia di linea di investimento, i fondi negoziali mostrano nel complesso una dispersione dei rendimenti dei singoli comparti inferiore a quella che registrano fondi aperti e PIP.

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