L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha pubblicato oggi un parere sul quadro normativo per la finanza sostenibile, che illustra i possibili miglioramenti a lungo termine.
Il parere si basa sui risultati della relazione dell’ESMA sul greenwashing del 31 maggio 2023 e rappresenta l’ultima parte della risposta di ESMA alla richiesta della Commissione UE, rivolta alle autorità di vigilanza europee, di fornire contributi in merito ai rischi di greenwashing ed alla vigilanza sulle politiche di finanza sostenibile.
Il parere si basa altresì sulla recentissima relazione finale dell’ESMA sul greenwashing, del 4 giugno scorso.
ESMA, in sintesi, riconosce che il quadro normativo dell’UE in materia di finanza sostenibile è già ben sviluppato e comprende salvaguardie contro il fenomeno del greenwashing.
Allo stesso tempo, tuttavia, ritiene che, nel lungo termine, il quadro normativo potrebbe evolversi ulteriormente, per facilitare l’accesso degli investitori agli investimenti sostenibili, nonché sostenere l’efficace funzionamento della catena del valore degli investimenti sostenibili.
Di seguito i principali suggerimenti che sottopone quindi all’attenzione della Commissione europea:
- la tassonomia UE dovrebbe diventare l’unico punto di riferimento comune per la valutazione della sostenibilità, e dovrebbe essere incorporata in tutta la legislazione sulla finanza sostenibile
- la tassonomia UE dovrebbe essere completata per tutte le attività che possono contribuire in modo sostanziale alla sostenibilità ambientale
- dovrebbe essere sviluppata una tassonomia sociale
- dovrebbe essere sviluppata una definizione di investimenti di transizione, per fornire chiarezza giuridica e sostenere la creazione di prodotti legati alla transizione
- tutti i prodotti finanziari dovrebbero divulgare alcune informazioni minime di base sulla sostenibilità, che coprano le caratteristiche ambientali e sociali
- si dovrebbe introdurre un sistema di categorizzazione dei prodotti che tenga conto della sostenibilità e della transizione, sulla base di una serie di criteri di ammissibilità chiari e di obblighi di trasparenza vincolanti
- i prodotti con dati ESG dovrebbero essere inseriti nel perimetro normativo, la coerenza delle metriche ESG dovrebbe essere migliorata e l’affidabilità delle stime garantita
- prima di implementare le soluzioni politiche, si dovrebbero effettuare test sui consumatori e sul settore finanziario, per garantirne la fattibilità e l’adeguatezza per gli investitori al dettaglio.