Covip (la Commissione di Vigilanza sui fondi pensione) ha pubblicato gli ultimi dati statistici relativamente alla previdenza complementare in Italia, aggiornato a giugno 2024.
In sintesi:
- Distribuzione della previdenza complementare
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- A giugno 2024, il totale delle posizioni nelle forme pensionistiche complementari è di 10,9 milioni, con un incremento del 2,3% rispetto alla fine del 2023.
- Le posizioni nei fondi negoziali sono cresciute di 141.400 unità (+3,5%), raggiungendo i 4,159 milioni; il settore edile e il pubblico impiego hanno contribuito maggiormente a questa crescita
- I fondi aperti hanno registrato un aumento di 62.100 posizioni (+3,2%) e i PIP (Piani Individuali Pensionistici) un aumento di 35.500 posizioni (+0,9%).
- Contributi e risorse in gestione
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- Nei primi sei mesi del 2024, sono stati raccolti complessivamente 7,1 miliardi di euro, con un incremento dell’8% rispetto al corrispondente periodo del 2023
- Le risorse destinate alle prestazioni ammontano a 233 miliardi di euro, un aumento del 3,9% rispetto ai 224,4 miliardi di fine 2023: questo incremento è dovuto principalmente all’aumento dei corsi dei titoli in portafoglio e ai flussi contributivi netti.
- Rendimenti
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- Nel primo semestre del 2024, i comparti azionari hanno registrato rendimenti medi del 6,4% nei fondi negoziali, del 7,3% nei fondi aperti e del 9,7% nei PIP
- Le linee bilanciate hanno ottenuto rendimenti medi del 3,1% nei fondi negoziali, del 3,5% nei fondi aperti e del 4,5% nei PIP
- Le linee obbligazionarie e garantite hanno mostrato rendimenti medi inferiori, prossimi allo zero.
- Valutazione a lungo termine: dal 2014 alla metà del 2024, i rendimenti medi annui composti delle linee azionarie sono stati intorno al 4,5-5%, mentre le linee bilanciate hanno avuto rendimenti tra il 2 e il 3%. Le linee garantite e obbligazionarie hanno registrato rendimenti medi inferiori all’1%.
- Distribuzione dei risultati
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- I comparti azionari e molte linee bilanciate hanno avuto rendimenti superiori al TFR (Trattamento di Fine Rapporto)
- I fondi negoziali hanno mostrato una minore dispersione dei rendimenti rispetto ai fondi aperti e ai PIP.