Pubblicate in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento che modifica il Regolamento EMIR e la Direttiva che modifica le Direttive UCITS, CRD e IFD, volte a ridurre le esposizioni eccessive nei confronti di controparti centrali di paesi terzi, ed il rischio di controparte per le operazioni con strumenti derivati.
In particolare, sono stati pubblicati:
- il Regolamento (UE) 2024/2987 del 27 novembre 2024, che modifica il Regolamento (UE) n. 648/2012 (EMIR), il Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e il Regolamento (UE) 2017/1131 (MMFR) per quanto concerne le misure volte ad attenuare le esposizioni eccessive nei confronti di controparti centrali di paesi terzi e a migliorare l’efficienza dei mercati della compensazione dell’Unione
- la Direttiva (UE) 2024/2994 del 27 novembre 2024, che modifica la Direttiva 2009/65/CE (UCITS), Direttiva 2013/36/UE (CRD) e la Direttiva 2019/2034/UE (IFD), sul trattamento del rischio di concentrazione derivante dalle esposizioni nei confronti delle controparti centrali e del rischio di controparte per le operazioni con strumenti derivati compensate a livello centrale.
Si ricorda che il Regolamento (UE) 648/2012 (EMIR) stabilisce norme in materia di derivati negoziati fuori borsa (over-the-counter, OTC), controparti centrali (CCP) e repertori di dati sulle negoziazioni.
I derivati svolgono un ruolo importante nell’economia, ma comportano anche alcuni rischi, come è emerso durante la crisi finanziaria del 2008, che ha messo in luce le debolezze dei mercati dei derivati OTC: nel 2012 l’UE ha quindi adottato il Regolamento EMIR con l’obiettivo di aumentare la trasparenza dei mercati dei derivati OTC, attenuare il rischio di credito e ridurre il rischio operativo.
Le nuove disposizioni, in particolare, sono volte a migliorare il quadro esistente, ed a ridurre il rischio di concentrazione derivante dalle esposizioni nei confronti delle controparti centrali (specie di paesi terzi) e il rischio di controparte per le operazioni con strumenti derivati compensate a livello centrale.
In estrema sintesi:
- migliorano i servizi di compensazione dell’UE razionalizzando e accorciando le procedure
- migliorano la coerenza tra le norme
- rafforzano la vigilanza delle CCP
- contribuiscono a ridurre l’eccessiva dipendenza da CCP sistemiche nei paesi terzi, imponendo a tutti i partecipanti al mercato interessati:
- di detenere conti attivi presso CCP dell’UE
- di compensare una quota rappresentativa di certi contratti derivati all’interno del mercato unico.