Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Banca d’Italia hanno pubblicato il primo rapporto intermedio di valutazione del Piano “Transizione 4.0”, introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 (L. n. 160/2019).
Il Piano ha l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale del tessuto produttivo nazionale attraverso il riconoscimento di un credito d’imposta a fronte di spese effettuate per investimenti in (i) beni strumentali materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese; (ii) beni immateriali connessi a tali ultimi investimenti; (iii) beni strumentali standard; (iv) attività di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, design e ideazione estetica; e in (v) attività di formazione.
Dal rapporto in commento emerge come nei primi tre anni di vigenza del Piano sono stati maturati complessivamente 29 miliardi di euro di credito d’imposta (di cui oltre l’80% per investimenti in beni materiali) e che a beneficiarne sono state prevalentemente società di capitali (circa l’83% in termini di ammontare e oltre il 50% in termini di numero di imprese).
Il rapporto, inoltre, evidenzia come il Piano ha stimolato maggiori investimenti da parte delle imprese, specie le microimprese, con ricadute complessivamente positive sia in termini di occupazione (in particolare, il Piano avrebbe incrementato l’occupazione di circa 40.000 unità nel triennio 2020-2022 per le imprese esaminate) sia per quel che concerne il fatturato.