Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, Serie L, del 12 dicembre 2024, il Regolamento (UE) 2024/3005, del 27 novembre 2024, sulla trasparenza e sull’integrità delle attività di rating ambientale, sociale e di governance (ESG).
I rating ESG, come noto, forniscono un parere sul profilo di sostenibilità di un’impresa o di uno strumento finanziario, valutandone l’impatto sulla società e sull’ambiente e l’esposizione ai rischi associati alle questioni di sostenibilità: hanno un impatto sempre più importante sul funzionamento dei mercati di capitali e sulla fiducia degli investitori nei prodotti di investimento sostenibili.
Il Regolamento in questione, che modifica il Regolamento (UE) 2019/2088 (SFDR) e il Regolamento (UE) 2023/2859 (Regolamento istitutivo dell’ESAP), introduce un approccio normativo comune al fine di rafforzare l’integrità, la trasparenza, la comparabilità, la responsabilità, l’affidabilità, la buona governance e l’indipendenza delle attività di rating ESG, contribuendo così alla trasparenza e alla qualità di tali rating e prevenendo potenziali conflitti d’interessi.
Mira inoltre a contribuire al buon funzionamento del mercato interno, conseguendo nel contempo un livello elevato di protezione dei consumatori e degli investitori, prevenendo il greenwashing e altri tipi di disinformazione, compreso il social washing, con l’introduzione di obblighi di trasparenza e norme sull’organizzazione e sulla condotta dei fornitori di rating ESG.
In particolare, i fornitori di rating ESG stabiliti nell’Unione:
- dovranno essere autorizzati dall’ESMA
- dovranno essere soggetti alla sua vigilanza
- dovranno rispettare obblighi di trasparenza, in particolare per quanto riguarda la metodologia utilizzata e le fonti di informazione.
Tali fornitori, se stabiliti al di fuori dell’Unione, per operare nell’UE, inoltre, dovranno ottenere l’avallo dei loro rating da parte di un fornitore di rating ESG autorizzato nell’UE, ovvero un riconoscimento basato su un criterio quantitativo, o essere inclusi nel registro UE dei fornitori di tali rating, sulla base di una decisione di equivalenza.
Il regolamento introduce infine il principio della separazione delle attività commerciali, al fine di prevenire i conflitti di interesse.