La BCE ha pubblicato un articolo di Sharon Donnery (Vice governatrice della Banca centrale d’Irlanda) e Mario Quagliariello (Direttore della Strategia di vigilanza e rischio della BCE), relativamente ad alcune priorità di vigilanza individuate dalla BCE per il 2025-2027, sul rafforzamento della capacità delle banche di resistere agli shock macrofinanziari e geopolitici, nonché sulla garanzia che le banche rimedino tempestivamente alle carenze materiali e persistenti e affrontino le sfide emergenti.
L’articolo ricorda che, fra le altre, il Consiglio di vigilanza BCE ha definito tre priorità fondamentali che guideranno la vigilanza sulle banche nei prossimi tre anni:
- migliorare la capacità delle banche di valutare e gestire le minacce macro finanziarie e i rischi geopolitici in particolare
- rimediare alle carenze persistenti e rilevanti nelle aree soggette a un intenso controllo di vigilanza
- affrontare le sfide derivanti dalla digitalizzazione e dall’uso delle nuove tecnologie.
I rischi geopolitici fra le priorità di vigilanza BCE
Il rischio geopolitico è diventato una sfida fondamentale per l’economia globale: in un’epoca caratterizzata dal crescente protezionismo, dall’aumento dell’incertezza e dall’erosione della cooperazione multilaterale, i sistemi finanziari si trovano ad affrontare un ambiente più volatile e imprevedibile che mai.
Diventa sempre più difficile identificare i potenziali shock che potrebbero innescare una crisi, valutare le potenziali ricadute tra settori e intermediari e prevedere l’impatto complessivo sulle banche e sull’economia: questi rischi, spesso complessi e interconnessi, richiedono un nuovo livello di vigilanza da parte delle banche e delle autorità di vigilanza; l’attenzione deve spostarsi sull’adeguatezza dei controlli e delle misure di mitigazione del rischio, per garantire la resilienza in un ambiente incerto.
Nelle loro interazioni con le banche, le autorità di vigilanza utilizzeranno il quadro sviluppato dalla BCE per capire come i rischi geopolitici influenzino le banche attraverso vari canali: che si tratti di mercati finanziari volatili, di catene commerciali e di approvvigionamento interrotte o di minacce dirette alle operazioni e alla sicurezza, gli eventi geopolitici possono ripercuotersi su ogni aspetto dell’attività di una banca.
Mappando questi canali di trasmissione, la BCE promuove una migliore comprensione di come il rischio geopolitico influisca sulle categorie di rischio più tradizionali, come i rischi di credito, di mercato, operativi, di liquidità e di finanziamento.
Poiché i rischi geopolitici sono trasversali a queste tipologie di rischio tradizionali, dovranno essere affrontati nell’ambito delle attività di vigilanza già in corso, adottando al contempo un approccio olistico: gli organi direttivi delle banche sono responsabili della gestione proattiva di questi rischi, con una solida cultura del rischio che incorpori le incertezze in una strategia olistica di gestione del rischio.
Allo stesso tempo, la crescente dipendenza da fornitori terzi e l’escalation delle tensioni geopolitiche hanno portato a un aumento delle minacce informatiche, rendendo essenziali solidi controlli del rischio: ciò è particolarmente rilevante nel contesto della terza priorità di vigilanza – la digitalizzazione e il crescente utilizzo delle nuove tecnologie – in quanto le banche possono essere esposte a nuove sfide.
Quest’anno i rischi geopolitici avranno un ruolo di primo piano negli stress test a livello europeo; parallelamente, un’analisi di scenario esplorativa valuterà la capacità delle banche di modellare il rischio di controparte in condizioni di stress.
Dall’identificazione del rischio al rimedio
La seconda priorità di vigilanza BCE è garantire che le banche pongano rimedio alle carenze materiali persistenti in modo tempestivo ed efficace.
Negli ultimi anni le autorità di vigilanza hanno fatto molti progressi nell’identificare le debolezze delle banche in aree quali i rischi climatici e ambientali (C&E) e la governance, ma si riscontrano ancora carenze: anche se le banche hanno risposto alle preoccupazioni della BCE e alle sue richieste di miglioramento, a volte il rimedio richiede troppo tempo.
Per questo motivo l’attenzione della BCE si sta spostando sull’esigenza di garantire che le carenze individuate siano risolte con piani correttivi chiari e attuabili e nei tempi concordati.
La vigilanza BCE, negli ultimi anni, ha evidenziato carenze significative nell’approccio delle banche ai rischi di C&E; inoltre, i rischi hanno continuato a intensificarsi, diventando una delle principali priorità.
Mentre molte banche hanno fatto notevoli progressi in questo campo, altre no: per questo motivo la BCE ha intensificato l’applicazione delle norme, emettendo decisioni vincolanti e utilizzando l’intera gamma di strumenti a sua disposizione per garantire che queste carenze vengano affrontate.
Un ambiente sempre più complesso e incerto richiede che i consigli di amministrazione delle banche prendano decisioni tempestive e informate, che orientino l’attività nella giusta direzione, che comprendano i rischi e fissino limiti adeguati: a tal fine, le banche devono disporre di strutture adeguate ed efficaci per l’aggregazione dei dati e la segnalazione dei rischi (RDARR).
Tuttavia, il lavoro di vigilanza svolto in passato ha rivelato importanti carenze nelle capacità di RDARR delle banche; il processo di risanamento in quest’area rimane incompleto e le banche devono assumere impegni forti e investire risorse sufficienti per completarlo.
Rafforzare le strategie di digitalizzazione delle banche
In terzo luogo, la rapida digitalizzazione offre alle banche nuove opportunità di business, ma anche sfide: le banche devono gestire con prudenza i rischi derivanti dalle nuove tecnologie e pratiche commerciali; anche l’evoluzione del panorama delle minacce informatiche svolge un ruolo cruciale, poiché i progressi digitali potrebbero compromettere la resilienza operativa delle banche.
Nel lungo periodo, si prevede che la digitalizzazione rafforzerà la resilienza delle banche, ma sono di fondamentale importanza adeguate misure di salvaguardia e di gestione del rischio.
E’ necessario quindi un approccio strutturato e strategie mirate per comprendere meglio le tendenze generali del settore, come l’uso di piattaforme digitali, partnership strategiche e intelligenza artificiale.
Da diversi anni le autorità di vigilanza sottolineano l’importanza di gestire i rischi associati alla digitalizzazione adottando le migliori pratiche del settore: la BCE continuerà a valutare l’impatto delle attività digitali sui modelli di business delle banche e sui rischi derivanti dall’uso di tecnologie innovative.