L’Autorità bancaria europea (EBA) e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) hanno pubblicato oggi una relazione congiunta sui recenti sviluppi dei cripto-asset, nell’ambito della finanza decentralizzata (DeFi), dei prestiti, dei mutui e delle scommesse in criptovaluta.
In base all’art. 142 del MiCAR, la Commissione europea deve presentare, previa consultazione di EBA ed ESMA, una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sui recenti sviluppi in materia di cripto-asset.
Sulla base di tale disposizione, la Commissione è incaricata di valutare, tra l’altro:
- lo sviluppo del DeFi nei mercati dei cripto-asset e il trattamento normativo appropriato dei sistemi decentralizzati di cripto-asset senza emittente o CASP, compresa una valutazione della necessità e della fattibilità della regolamentazione del DeFi
- la fattibilità e la necessità di regolamentare il prestito e l’indebitamento dei cripto-asset.
Con lettera del 9 febbraio 2024, la Commissione ha quindi chiesto a EBA e ESMA di fornire un contributo incentrato su alcuni elementi relativi alla DeFi e al prestito di cripto-asset, compreso lo staking.
EBA ed ESMA, nella relazione, rilevano che la finanza decentralizzata rimane un fenomeno di nicchia, e rappresenta il 4% di tutto il valore del mercato dei cripto-asset a livello globale; osservano inoltre che il numero di hackeraggi della DeFi e il valore delle criptovalute rubate si sono generalmente evoluti in correlazione con le dimensioni del mercato della DeFi.
Poiché i flussi sugli scambi decentralizzati rappresentano il 10% dei volumi di scambio di criptovalute a pronti a livello globale, i protocolli DeFi presentano rischi significativi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo (ML/TF).
Per quanto riguarda il prestito, l’assunzione di prestiti e la scommessa di cripto-asset, il rapporto contiene un’analisi dei principali tipi e delle caratteristiche tipiche dei modelli di business osservati nel mercato, sia in forma centralizzata che decentralizzata: questi servizi sono offerti da una serie di fornitori di servizi di cripto-asset (CASP) nelle giurisdizioni dell’UE, che in alcuni casi offrono anche servizi di cripto-asset regolamentati.
Sulla base delle prove esistenti (limitate), sembra esserci un impegno limitato da parte dei consumatori e delle istituzioni finanziarie dell’UE nei confronti dei servizi di criptoprestito, di prestito e di staking.
La relazione illustra e valuta i rischi specifici associati a ciascuno di essi, come l’eccessiva leva finanziaria, le asimmetrie informative, l’esposizione ai rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo e i rischi sistemici derivanti dalla ri-ipotecazione e dalle catene di garanzie, dalla prociclicità e dall’interconnessione.
In particolare, alcuni utenti potrebbero ricevere informazioni insufficienti sui termini e le condizioni di questi servizi in aree quali le commissioni, i tassi di interesse pagati o i rendimenti, le modifiche ai requisiti di garanzia, tra le altre informazioni rilevanti; tuttavia, le due Autorità non hanno individuato rischi attuali dal punto di vista della stabilità finanziaria.