L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato oggi un parere sull’interazione tra l’output floor e i requisiti del secondo pilastro (P2R), nel contesto del mandato stabilito dalla Direttiva sui requisiti patrimoniali (Direttiva 2013/36/UE – CRD).
Il parere ritiene che l’importo nominale dei requisiti del secondo pilastro non debba aumentare in conseguenza del fatto che un istituto sia vincolato dall’output floor, e sottolinea la possibilità di un doppio conteggio nella definizione dei P2R dei rischi già coperti dagli effetti di un output floor vincolante.
Il parere odierno si sofferma su come i requisiti del secondo pilastro debbano essere calcolati temporaneamente sulla base dell’importo dell’esposizione totale al rischio (TREA) non vincolato, anziché vincolato, quando un ente diventa per la prima volta vincolato dall’output floor, applicando la percentuale di P2R precedentemente comunicata a seguito dell’ultimo ciclo del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP).
Il parere sottolinea l’importanza che gli istituti informino tempestivamente la propria autorità competente dell’impatto potenziale, in modo da facilitare il processo di revisione.
EBA si aspetta che le autorità competenti, nell’ambito del riesame della doppia contabilizzazione dei rischi, prendano in considerazione solo le compensazioni relative agli add-on P2R in relazione alle “carenze del modello normativo”.
Inoltre, EBA consiglia alle autorità competenti che utilizzano una metodologia che calcola l’importo del P2R sulla base di una moltiplicazione per l’importo dell’esposizione totale al rischio, di considerare come evitare indebiti effetti aritmetici dall’output floor nella revisione sul doppio conteggio.