Consob ha richiamato l’attenzione degli intermediari al rispetto degli obblighi informativi nei confronti della clientela per quanto concerne il possibile mancato accordo sulla Brexit.
In particolare gli intermediari britannici che operano in Italia e quelli italiani che operano nel Regno Unito devono dare a tutta la propria clientela, compreso il retail, informazioni tempestive e complete sugli effetti che la prospettiva imminente della Brexit può avere nei rapporti di prestazione dei servizi d’investimento, qualora l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea avvenga in assenza di un accordo bilaterale (il cosiddetto no deal) e in mancanza di misure transitorie adottate in ambito nazionale.
A intermediari, banche e imprese d’investimento, viene richiesto di adottare precauzioni idonee a gestire l’evenienza del no deal, che potrebbe comportare il venire meno del “passaporto europeo” in quanto presupposto abilitante alla prestazione dei servizi d’investimento in tutta la Ue.
Gli intermediari devono quindi fornire ai clienti, sia professionali che retail, informazioni chiare e comprensibili sui servizi d’investimento resi e sul futuro dei rapporti in essere, ivi incluse le modalità e i tempi di un’eventuale chiusura dei rapporti stessi.
Il presente intervento della Consob segue quello di Banca d’Italia dello scorso febbraio (cfr. contenuti correlati).