Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha svolto il 6 marzo 2014 un’audizione avanti la VI Commissione (finanze) della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame, in sede referente, del disegno di legge A. C. 2012, di conversione del decreto legge n. 4 del 2014, recante “Disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero, nonché altre disposizioni urgenti in materia tributaria e contributiva e di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi”.
Secondo Befera, la nuova procedura di emersione delle attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute all’estero introdotta dal decreto (c.d. procedura di collaborazione volontaria o voluntary disclosure), si presta a porre le basi per un rafforzamento del rapporto di reciproca fiducia tra Fisco e contribuente. In tal senso, l’OCSE ha indicato tra i criteri guida dei programmi di disclosure volontaria l’adozione di misure finalizzate alla futura compliance dei soggetti interessati e l’inserimento dei programmi stessi nel quadro di una più vasta e incisiva lotta ai fenomeni di illecito fiscale internazionale.
La voluntary disclosure, conclude Befera, va vista come un’importante “via maestra” nella quale, conformemente alle indicazioni dell’OCSE in relazione ai programmi finalizzati alla futura compliance dei contribuenti e all’inserimento di detti programmi nel quadro di una più incisiva lotta ai fenomeni di evasione fiscale, potrebbero trovare sede ulteriori coerenti iniziative normative anche di carattere penale, quali, ad esempio, l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di autoriciclaggio.