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Redditometro: le nuove indicazioni operative dell’Agenzia delle Entrate

1 Agosto 2013
Di cosa si parla in questo articolo

Con Circolare n. 24/E del 31 luglio 2013 l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcune indicazioni operative in materia di accertamento sintetico del reddito complessivo delle persone fisiche (c.d. redditometro) ai sensi dell’articolo 38, commi dal quarto al settimo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, come modificati dall’articolo 22 del decreto legge n.78 del 2010, ed attuati dal Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 24 dicembre 2012.

Sul punto si ricorda infatti come l’articolo 22 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, abbia introdotto rilevanti modifiche alla disciplina dell’accertamento sintetico, caratterizzata da significative innovazioni di carattere procedurale, che garantiscono più attuali modalità di riscontro della sperequazione tra la capacità di spesa dimostrata dai contribuenti ed il reddito dichiarato e, conseguentemente, una maggiore incisività dell’azione di controllo.

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 24 dicembre 2012 ha dato piena attuazione alla 7 modifica normativa introdotta con l’articolo 22 del decreto legge n.78 del 2010.

Con la Circolare in oggetto, l’Agenzia delle Entrate si sofferma sui seguenti profili: la disciplina dell’accertamento sintetico ed il nuovo “redditometro”; l’accertamento sintetico basato sul nuovo “redditometro”; la selezione; l’attività istruttoria; il contraddittorio; il D.M. 24 dicembre 2012 – prime indicazioni operative; la Determinazione del lifestage; elementi che concorrono alla determinazione del reddito complessivo accertabile; spese del familiare a carico; ripartizione della spesa media ISTAT della famiglia; calcolo dello scostamento tra il reddito complessivo accertabile e quello dichiarato; le macro categorie di spese; le spese per le abitazioni; le spese per medicinali e visite mediche; le spese per trasporti; le spese per l’istruzione; le spese per tempo libero, cultura e giochi; le spese per altri beni e servizi; le spese per incrementi patrimoniali.

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