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Dal MISE il rapporto del III trimestrale 2016 sulle startup innovative

21 Ottobre 2016
Di cosa si parla in questo articolo

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il 9° rapporto trimestrale, realizzato in collaborazione con InfoCamere e UnionCamere, sui principali trend demografici e finanziari delle startup innovative italiane, e che rivela per la prima volta i dati sui bilanci del 2015.

Come si legge nel comunicato stampa del MISE, il rapporto evidenzia che al 30 settembre 2016 le startup innovative iscritte nella sezione dedicata del Registro delle Imprese fossero 6.363, con un incremento di 420 unità (+7,07%) rispetto alla precedente rilevazione del 30 giugno. L’incidenza delle startup innovative sul totale delle società di capitali italiane si attesta ora a quota 0,4%, in aumento rispetto allo 0,38% di fine giugno e allo 0,35% di fine marzo.

A fine settembre il numero complessivo di soci delle startup innovative era pari a 25.622, 2.577 in più rispetto a fine giugno; a questi si aggiungono 9.042 addetti (+849) impiegati nelle 2.593 startup innovative con almeno un dipendente, il 43,63% del totale. I dati sugli addetti, di fonte INPS, includono tutti i lavoratori subordinati, anche part-time e stagionali, e non comprendono i compensi a partita IVA. Poiché vengono forniti con un gap temporale di tre mesi sulla rilevazione reale, l’ultima data per cui è possibile calcolare il dato cumulativo di soci e dipendenti è il 30 giugno 2016: a metà anno, le startup innovative coinvolgevano complessivamente 32.087 persone, un incremento del 47,5% sull’anno precedente.

Come anticipato, questo rapporto attinge da una nuova, importante fonte dati: i bilanci 2015, disponibili oggi per 3.853 startup innovative sulle 6.363 iscritte al 30 settembre (60,55%). Complessivamente, le startup innovative che hanno presentato almeno un bilancio hanno registrato nel 2015 un valore della produzione lordo pari a 585.211.807 euro, un incremento notevole rispetto ai 325,6 milioni di euro della precedente rilevazione, relativa al 2014. Ciò si deve non solo al maggior numero delle imprese su cui è stato possibile effettuare il calcolo (+34,7%), ma anche alla crescita del valore medio della produzione (+33,4%): questo era nel 2015 pari a circa 152 mila euro, un incremento di 38 mila euro sul dato relativo all’anno precedente.

Anche il grado di immobilizzazioni sull’attivo patrimoniale risulta particolarmente elevato: il rapporto è pari al 29,4%, quasi 9 volte maggiore rispetto al rapporto medio delle altre società di capitali, pari al 3,3%.

Come nel 2014, anche nel 2015 prevale la quota percentuale di startup innovative che registra una perdita: 57,07%, contro il 56,54% dell’anno precedente. Le startup innovative in utile presentano indicatori di redditività sensibilmente migliori di quelli delle altre società di capitali in utile (ROI: 0,11 contro 0,03; ROE: 0,25 contro 0,04) e generano più elevato valore aggiunto (32 centesimi ogni euro di produzione contro 22).

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