La Commissione Europea ha presentato una Proposta di Direttiva volta a introdurre nuove regole di rafforzamento dei poteri delle autorità nazionali garanti della concorrenza.
In particolare, la Commissione mira a conferire maggiori poteri alle autorità garanti della concorrenza istituite da parte degli degli Stati Membri, facendo sì che, nell’applicare la stessa base giuridica europea, esse dispongano di strumenti di applicazione adeguati, creando in tal modo un vero e proprio spazio comune di applicazione delle norme sulla concorrenza.
Come spiegato dalla Commissione, una volta adottate, le norme di cui alla Proposta forniranno alle autorità nazionali un pacchetto minimo di strumenti comuni, nonché poteri di applicazione efficaci, garantendo che esse:
- agiscano in maniera autonoma nell’applicare le norme antitrust dell’UE e operino in modo del tutto imparziale, senza prendere istruzioni da enti pubblici o privati;
- dispongano delle risorse finanziarie ed umane necessarie per svolgere il proprio lavoro;
- abbiano tutti i poteri necessari per raccogliere qualunque prova pertinente, quale il diritto di ispezionare i telefoni cellulari, i computer portatili e i tablet;
- abbiano strumenti adeguati per imporre sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazioni delle norme antitrust dell’UE;
- dispongano di programmi di trattamento favorevole coordinati miranti ad incoraggiare le imprese a denunciare l’esistenza di cartelli illegali presentando prove al riguardo (aumenterà in questo modo la motivazione generale delle imprese a prender parte a tali programmi e a dichiarare la propria partecipazione ad un cartello).
La Proposta di Direttiva contiene anche norme sulle responsabilità della società madre e sulle imprese subentranti, così da impedire che un’impresa possa sfuggire ad eventuali ammende mediante una ristrutturazione societaria. Un aspetto importante concerne inoltre la possibilità delle autorità nazionali di imporre il pagamento di ammende alle imprese responsabili di infrazioni che non abbiano sede legale nel loro territorio, visto il numero sempre crescente di società operanti a livello internazionale.
La Proposta di Direttiva sarà ora trasmessa al Parlamento Europeo e al Consiglio UE per loro adozione del testo proposto, in linea con la normale procedura legislativa. Una volta adottata, gli Stati Membri dovranno recepirne le disposizioni nei rispettivi ordinamenti nazionali.