In base all’art. 173 del D.P.R. n. 156/1973, come novellato dall’art. 1 del D.L. n. 460/1974, convertito in legge n. 588/1974, era consentito alla pubblica amministrazione di variare il tasso di interesse, relativo ai buoni fruttiferi postali già emessi, con decreto ministeriale da pubblicarsi in Gazzetta Ufficiale.
I buoni soggetti alla variazione del tasso di interesse dovevano considerarsi rimborsati con gli interessi al tasso originariamente fissato e convertiti nei titoli della nuova serie con il relativo tasso di interesse.
A fronte della variazione del tasso di interesse era quindi consentita al risparmiatore la scelta di chiedere la riscossione dei buoni, ottenendo gli interessi corrispondenti al tasso originariamente fissato, ovvero quella di non recedere dall’investimento che avrebbe da quel momento prodotto gli interessi di cui al decreto di variazione, salvo il diritto del risparmiatore di ottenere la corresponsione degli interessi originariamente fissati per il periodo precedente alla variazione.