La Newsletter professionale DB
Giornaliera e personalizzabile
www.dirittobancario.it
Giurisprudenza

Alle Sezioni Unite l’assoggettabilità al regime della sospensione feriale dei termini processuali in caso di insinuazione allo stato passivo fallimentare di crediti di lavoro

31 Agosto 2016

Alberto Casazza

Cassazione Civile, Sez. I, ord. 4 maggio 2016, n. 8792 – Pres. Forte, Rel. Cristiano

Di cosa si parla in questo articolo

Ad avviso della Suprema Corte, merita un pronunciamento delle Sezioni Unite la questione inerente alla sospensione feriale dei termini nel giudizio ex artt. 93 ss. l. fall. avente ad oggetto l’insinuazione al passivo di crediti “laburistici”, in quanto, se da un lato è pacifico che l’art. 1 della l. 742/1969 assoggetta tale rito alla predetta sospensione, dall’altro l’interpretazione giurisprudenziale dell’art. 3 della stessa legge (v. Cass. SS.UU., n. 24665/2009) appare orientata verso la non applicabilità della sospensione feriale ai casi di «accertamento di crediti di lavoro nel fallimento» (in virtù della specialità della materia).

L’orientamento citato – rileva la Corte – è fondato sull’esigenza di celerità processuale, per garantire effettività all’art. 35 Cost., ma conduce all’esito di sfavorire il lavoratore nel rito di cui si discorre, poiché gli preclude la possibilità di impugnare con un maggior termine il provvedimento di esclusione dallo stato passivo, creando «un’ingiustificata disparità di trattamento» tra creditori. Infine, i giudici di legittimità sottolineano che il problema potrebbe essere stato superato, ancora una volta in base alla specialità normativa, dall’introduzione dell’art. 36 bis l. fall., interpretato dalla giurisprudenza (con argomento a contrario) «nel senso che la sospensione si applica» a tutti i giudizi endofallimentari.

Di cosa si parla in questo articolo
Una raccolta sempre aggiornata di Atti, Approfondimenti, Normativa, Giurisprudenza.
Iscriviti alla nostra Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter