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La Corte di Cassazione, Terza Sezione Civile, con sentenza n. 16581 del 20 giugno 2019, ha stabilito il diritto al risarcimento dei danni subiti dal socio di una società di capitali allorquando la condotta tenuta da terzi nei confronti della società configuri un pregiudizio diretto alla sfera personale (nel caso di lesione al diritto all’onore o alla reputazione) o patrimoniale (nel caso di perdita di opportunità personali, economiche e lavorative, o per la riduzione del cd. merito di credito) del socio.
Il caso di specie coinvolgeva difatti il fallimento di due società delle quali l’attore era socio e garante, dovuto in entrambi i casi – inter alia – alla illegittima revoca di alcuni contributi pubblici, cui era seguita l’escussione della fideiussione posta a garanzia degli stessi. La Suprema Corte, ribadendo un indirizzo giurisprudenziale già espresso in passato (Cass. Civ. n. 27733/2013), ha pertanto accolto la domanda del ricorrente e cassato con rinvio la sentenza d’appello (App. Roma n. 6021/2015 del 2 novembre 2015), riconoscendo il diritto al risarcimento dei danni subiti dal socio – aventi natura extracontrattuale ex art. 2043 cod. civ. – qualora essi non costituiscano un mero riflesso del pregiudizio arrecato da terzi alla società.