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Attualità

Covid-19: il GAFI aggiorna le indicazioni antiriciclaggio

21 Dicembre 2020

Antonio Martino, Of Counsel, DLA Piper; Ernesto Carile, Tenente Colonnello, Guardia di finanza

Di cosa si parla in questo articolo

Contraffazione di medicinali, crimini informatici, frodi sugli investimenti, uso distorto di finanziamenti pubblici e corruzione, sono questi i reati presupposto che emergono nel rapporto pubblicato dal GAFI il 16 dicembre 2020 con cui aggiorna le indicazioni AML in risposta all’emergenza da COVID-19[1].

Subito dopo la dichiarazione del marzo 2020 con cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dichiarato la pandemia da coronavirus, il GAFI si era immediatamente attivato per emanare una serie di istruzioni sui rischi, le best practices e le risposte politiche alle nuove minacce e vulnerabilità sistemiche in ottica antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo, con lo scopo di implementare rapide ed efficaci misure per affrontare l’emergenza pandemica[2].

Da allora il GAFI ha monitorato l’evoluzione ed i cambiamenti delle attività criminali ed il loro impatto nella lotta contro il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo, prendendo in considerazione le misure che i governi hanno avviato in relazione alle diverse sfide emerse. Tale analisi ha dimostrato come i criminali continuino a sfruttare le opportunità create dalla pandemia, focalizzandosi, in particolare, su alcuni reati per i quali il documento pubblicato riporta numerosi casi pratici riscontrati a seguito di indagini condotte in diversi Stati.

Il GAFI, come già segnalato nelle prime indicazioni del maggio 2020, evidenzia una recrudescenza nella vendita di prodotti medici o medicinali contraffatti, con gravi rischi per i possibili utilizzatori. Inoltre, sono state rilevate numerose truffe connesse alla mancata consegna di prodotti farmaceutici ed altri tipi di apparecchiature mediche richieste da strutture sanitarie pubbliche.

Altro reato presupposto particolarmente diffuso nella fase della pandemia è quello connesso al cybercrime; infatti, sono in continuo aumento casi di phishing tramite email e SMS, truffe finalizzate alla compromissione della posta elettronica aziendale ed attacchi ransomware. Nello specifico, le aggressioni informatiche ora includono email con falsi collegamenti a pacchetti di supporto economico governativo, false comunicazioni da parte di banche che distribuirebbero aiuti economici, ovvero siti web che propongono la vendita di dispositivi di protezione individuali.

Il GAFI segnala un incremento generalizzato di schemi di frode con cui i criminali pubblicizzano investimenti in società che starebbero sviluppando vaccini efficaci per il COVID-19, con la garanzia di crescite esponenziali dei fondi investiti dalle vittime. Altre frodi che le giurisdizioni aderenti all’organismo intergovernativo hanno comunicato sono quelle connesse alle raccolte di fondi per falsi enti di beneficenza.

Le misure di stimolo economico che tutti i governi hanno approntato stanno portando alla diffusione di indebite richieste e ottenimento dei fondi pubblici messi a disposizione anche mediante false attestazioni, oltre che casi di corruzione dei pubblici ufficiali competenti alla distribuzione di tali finanziamenti.

A fronte dell’aumento di questi reati, il documento analizza l’evoluzione dei rischi e delle vulnerabilità legate al cambiamento dei comportamenti, sotto il profilo finanziario, soprattutto derivanti dall’aumento delle transazioni “remote”, con probabili impatti sulla capacità degli intermediari finanziari di rilevare potenziali anomalie. Inoltre i cambiamenti nel comportamento della clientela stanno rendendo più difficile per le istituzioni finanziarie l’identificazione di possibili operazioni sospette; ciò anche in virtù dell’intensificarsi del c.d. “smart working” infatti, in alcuni paesi dove le transazioni effettuate mediante servizi remoti sono meno diffuse, i soggetti obbligati potrebbero non essere ancora adeguatamente strutturati e riscontrare difficoltà nel condurre un’adeguata attività di customer due diligence. Il GAFI evidenzia come il passaggio al lavoro a distanza stia avendo un impatto negativo in termini di efficacia sui sistemi di controllo AML/CFT, in quanto il personale di compliance risulta, in alcuni casi, impossibilitato a svolgere le proprie funzioni con la stessa efficienza pre-covid; in particolare nelle fasi di onboarding a causa dei nuovi comportamenti della clientela anche dovuti alle misure di distanziamento sociale che impediscono l’interazione “face-to-face”.

La grave crisi dovuta alla contrazione economica è un ulteriore fattore di rischio di riciclaggio soprattutto derivante dalla possibilità che la criminalità possa utilizzare fondi illeciti per approfittare delle difficoltà in cui versano le imprese acquisendone il controllo ovvero rendendole vittime di usura. Inoltre il GAFI individua come possibile vulnerabilità quella causata dall’aumento di persone che, trovandosi in difficoltà economica (perdita di lavoro o riduzione del reddito), si rivolgono a servizi finanziari non regolamentati per ottenere liquidità. Tali soggetti, poi, posso prestarsi a riciclare denaro rivestendo il ruolo di “money mule”, accettando di far transitare sui propri conti bancari o piattaforme di criptovalute importi giustificati come “donazioni”. Proprio in riferimento all’utilizzo distorto dei virtual assets potrebbero emergere ulteriori vulnerabilità relative a illeciti correlati alla pandemia, in particolare quando i VA vengano usati per trasferire i proventi di frodi da COVID-19.

Il GAFI, infine, esorta le Autorità di Controllo e i soggetti obbligati a proseguire nel costante monitoraggio del contesto pandemico per identificare, valutare e comprendere i possibili nuovi rischi di ML e TF, affrontando e intraprendendo adeguate azioni di prevenzione che possano plasticamente adattarsi all’evoluzione degli impatti sul sistema finanziario. Infatti è probabile che l’aumento della disoccupazione, le difficoltà finanziarie e le crisi aziendali, l’incremento della circolazione di contante, il potenziale accumulo di liquidità da parte della criminalità organizzata e la prosecuzione di programmi di stimolo economico, nonché l’accelerazione dello sviluppo dei nuovi vaccini per combattere il COVID-19 con conseguente aumento di truffe e frodi, faranno emergere vulnerabilità che i criminali potrebbero sfruttare nel corso del 2021 a fini di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

 


[1] https://www.fatf-gafi.org/media/fatf/content/images/Update-COVID-19-Related%20Money%20Laundering%20and%20Terrorist%20Financing%20Risks.pdf – 16 dicembre 2020 – Update: COVID-19-Related Money Laundering and Terrorist Financing Risks.

[2] http://www.fatf-gafi.org/media/fatf/documents/COVID-19-AML-CFT.pdf – 4 maggio 2020 – COVID-19-related Money Laundering and Terrorist Financing – Risks and Policy Responses.

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