CDS e Rating
08.04.2013 – La percezione del rischio segue le indicazioni delle banche centrali che al momento attuale sono i veri catalizzatori di interesse e con le loro manovre guidano i mercati finanziari creando un deciso disallineamento tra economia reale e finanza. Gli spread di rischio sono diminuiti a livello globale sia sulle banche che sui governi (con qualche eccezione in Europa). Come detto, economia e finanza non si muovono nella stessa direzione e ne è una piccola prova quanto fatto da Fitch con il downgrade a junk delle 5 più grandi banche slovene in seguito ai timori che lo stato possa avere difficoltà nel supportare la ricapitalizzazione degli istituti. Anche per l’Italia è arrivato qualche monito negativo con il mantenimento dell’outlook per il 2013 e la conferma di ulteriori difficoltà per tutto quest’anno.
Valute & Commodity
Il fronte valutario è sicuramente uno dei più caldi negli ultimi mesi. Le debolezze strutturali della Zona Euro hanno una spinta positiva per la valuta unica, ma le operazioni di politica monetaria messe in atto dalla FED e dalla BOJ hanno spesso guidato l’andamento del cambio. Così è stato quasta settimana con il cambio EUR/USD che si è riportato sopra la soglia di 1,30 e il cambio EUR/YEN che ha toccato i suoi nuovi massimi sopra i 128 Yen per Euro. Le materie prime rispondo in questa fase molto di più al newsflow proveniente dall’economia reale e sono per il momento tagliate fuori dalla speculazione. Il petrolio e tutte la commodity più cicli e che hanno registrato una decisa contrazione, così come l’oro e i preziosi che stanno subendo una forte perdita di interesse da parte degli investitori istituzionali.
Dati Macro
La settimana è stata governata soprattutto dall’interesse posto verso le banche centrali. Non solo la BOJ con la sua rinnovata politica monetaria ultra-espansiva, ma anche la BCE che nel suo consueto meeting di inizio mese ha un po’ deluso i mercati che si aspettavano qualcosa in più da Draghi per cercare di rilanciare una crescita che nel vecchio continente è ormai al minimo. Anche la Germania inizia infatti a temere per la concorrenza valutaria del Giappone in alcuni settori importanti per l’economia teutonica come quello automobilistico. Dagli USA di rilevante interesse soprattutto i dati sulla disoccupazione. Il dato riferito al mese di marzo mostra un miglioramento con una lettura a l7,6% contro una stima al 7,7%, pari alla lettura di febbraio. Calano per gli occupati nel settore manifatturiero e la spinta del non agricolo è inferiore alle stime. La situazione rimane quindi ancora contrastata.
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