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Flash News

La proposta del G20 e delle autorità monetarie europee ridimensiona la percezione del rischio sui CDS

18 Febbraio 2013

Consultique

CDS e Rating

18.02.2013 – L’importante proposta del G20 e soprattutto delle autorità monetarie europee ha ridimensionato anche la percezione del rischio sul mercato dei CDS. Gli spread anche in questo caso hanno subito un movimento che non ha tratto svantaggio dai dati macro usciti nella settimana che hanno dipinto una situazione in Europa peggiore di quanto pronosticabile, ma hanno tratto beneficio dal rilancio di possibili politiche, non solo monetarie, ma anche fiscali, maggiormente espansive.

Valute & Commodity

Sul fronte valutario si registra anche in questo caso un intervento del G7 prima e del G20 nel weekend che hanno riportato un po’ divisibilità sul futuro andamento dei cross valutari. L’intenzione rimane quella di mantenere i cambi liberi di fluttuare e completamente in mano ai mercati. Rimangono però in questo momento delle distorsioni abbastanza evidenti che però dovranno nel tempo rientrare. Queste prese di posizione hanno riportato le quotazioni dell’Euro su livelli più bassi rispetto a quanto osservato settimana scorsa,complice anche la pubblicazione dei dati sul PIL della Zona Euro che hanno inevitabilmente spinto al ribasso la valuta unica. Sul fronte materie prime da segnalare soprattutto l’alta volatilità dell’oro che ha fatto segnare un rallentamento legato alle forti dismissioni da parte di alcuni grossi fondi americani.

Dati Macro

Di rilievo macroeconomico sono stati soprattutto i dati sulla crescita dell’EuroZona. In tutta l’area si è registrato un sostanziale rallentamento nell’ultimo trimestre del 2012. Sono soprattutto Germania e Francia a fare notizia. Il PIL tedesco è calato dello 0,6%, dopo il forte calo delle esportazioni legato inevitabilmente al rafforzamento dell’Euro. L’economia francese retrocede dello 0,3%, con una crescita media per il 2012 praticamente nulla. Anche dagli Stati Uniti e dal Giappone non sono giunte notizie positive sul fronte crescita (produzione industriale negativa a gennaio negli USA e PIL in discesa dello 0,1% nel quarto trimestre in Giappone). Positivi invece i dati sulla fiducia delle imprese (indice Empire State per la prima volta in espansione dopo 7 mesi) e dei consumatori USA (University of Michigan).

 

 

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