CDS e Rating
04.02.2013 – Sono state soprattutto le banche a destare qualche preoccupazione. Su tutto il settore si è osservato un netto aumento degli spread di rischio che ha influito anche sugli spread governativi, nuovamente a controprova dello stretto legame tra banche e stati. Non sono stati solo MPS e Santander a preoccupare il mercato, ma anche la nuova nazionalizzazione di uno dei più grossi istituti di credito olandesi, SNS Bank. In tutto questo le agenzie di rating si sono espresse in senso sicuramente negativo con il pronto downgrade si MPS. Non hanno però risparmiato alcune osservazioni sugli stati sovrani,in questo caso in senso positivo. E' arrivato infatti da Fitch la conferma della AAA agli USA dopo il rinvio della decisione sul tetto del debito.
Valute & Commodity
Nuova settimana di forte crescita per il cross Euro/Dollaro. Il cambio si è riportato a ridosso della soglia di 1,37, con quota 1,40 ormai ad un passo. La guerra delle valute con a capo la FED,la BOE e la BOJ sta iniziando a preoccupare l'Europa e soprattutto la Germania che fa dell'Export la propria fonte principale di crescita. Le altre valute, di paesi sviluppati ed emergenti, seguono a ruota l'andamento del benchmark EUR/USD. I possibili squilibri di lungo periodo di una situazione del genere su economie come USA e Giappone sono però tutte da valutare. La spinta delle valuta sta influenzando anche la crescita di alcune materie prime come il petrolio e le materie prime più cicliche in generale. Discorso a parte per l'oro che mantiene un'impostazione meno positiva, visto soprattutto il forte appetito per il rischio che continua ad essere presente sul mercato.
Dati Macro
Settimana macro ricca di dati quella appena terminata. Sono stati soprattutto gli USA a fornire indicazioni sul proprio stato di salute. La prima rilevazione del PIL del Q4 è risultata negativa (-0,1%), con un forte contributo positivo però di consumi e investimenti, soprattutto residenziali. Il dato è quindi contrastato e temporaneo, anche a detta della FED. Il tasso di disoccupazione si è mantenuto sostanzialmente costante (7,9%), con una revisione al rialzo degli occupati per i mesi di novembre e dicembre. Dato quindi abbastanza positivo. Infine i dati sulla fiducia dei consumatori (Università del Michigan) e l'ISM che sono cresciuti molto sopra le attese mostrando una situazione in progressivo miglioramento. Sul fronte Europa lieve calo della disoccupazione tedesca(6,8%), mentre nel resto dell'Area la situazione stenta a trovare un suo equilibrio.
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