Sulla base dell’analisi degli indicatori di riferimento la Banca d’Italia ha deciso di mantenere il coefficiente della riserva di capitale anticiclica allo zero per cento per il terzo trimestre del 2021.
In particolare, evidenzia Banca d’Italia, la crisi di eccezionale gravità che ha colpito l’economia mondiale e quella italiana ha reso necessaria l’adozione di numerosi interventi da parte delle autorità per favorire l’afflusso di credito e liquidità all’economia.
Nel primo trimestre del 2021, continua Banca d’Italia, il fabbisogno di liquidità delle imprese, causato dalla pandemia, è stato soddisfatto soprattutto con l’aumento del credito bancario, che ha beneficiato delle garanzie pubbliche. Nello stesso periodo il PIL ha registrato una nuova contrazione, seppur di entità più contenuta rispetto al trimestre precedente. A questi andamenti è attribuibile l’aumento del rapporto tra credito totale e prodotto, il cui scostamento dal trend di lungo periodo (credit-to-GDP gap) si è mantenuto positivo se calcolato con il modello sviluppato dalla Banca d’Italia.
Anche gli altri indicatori utilizzati per valutare le condizioni macroeconomiche e finanziarie sono influenzati dalle misure adottate dal Governo per contrastare la crisi. L’incidenza dei prestiti deteriorati è lievemente diminuita per le imprese, continuando a risentire positivamente delle misure di moratoria, mentre è aumentata per le famiglie; l’aumento del tasso di disoccupazione è stato frenato dall’ampio ricorso agli ammortizzatori sociali e dal permanere del blocco dei licenziamenti; i prezzi delle abitazioni in termini reali sono rimasti pressoché invariati.