CDS e Rating
23.07.2012 – Il rischio, misurato da CDS e Rating, continua a crescere soprattutto in Europa e nei paesi mediterranei. Italia e Spagna la fanno indubbiamente da padrone e non sembrano bastare i piani di salvataggio, già ratificati in settimana anche in Germania, da svariati miliardi per le banche spagnole. La crisi, di liquidità prima e di solvibilità poi, sta in questo momento colpendo soprattutto la Spagna dove diverse realtà locali sono ormai vicine al default ed hanno richiesto aiuti alle autorità nazionali. Nuovi timori stanno inoltre interessando la Grecia, il cui rischio è ormai non quantificabile, e la sua capacità di far fronte agli impegni che dovrebbero garantirle gli aiuti della cosiddetta trojka. Interpretando le parole di FMI e Germania la sua uscita dall'Euro sembra ormai alle porte.
Valute & Commodity
In questo contesto la fuga di capitali dall'Europa, soprattutto quella del sud, incide fortemente sull'andamento dell'Euro rispetto alla maggior parte delle altre valute mondiali. Il cambio con il dollaro USA è ormai sulla soglia di 1,20 e ulteriori ribassi non sono da escludere. Anche rispetto alla sterlina (con la BOE) che impostato un buon piano di rilancio dell'economia) l'Euro continua a prendere posizioni. Importanti variazioni anche rispetto allo YEN (minimi storici) e alle valute nordiche ed emergenti. Le commodity risultano nella settimane poco mosse, con il petrolio che ha tenuto e l'oro che, un pò condizionato dall'andamento dell'EUR/USD, ha perso qualche punto percentuale. Le potenzialità di crescita sui metalli preziosi appaiono però buone nell'attuale contesto. Continua la pericolosa corsa dei beni agricoli.
Dati Macro
Il rallentamento globale sembra confermato non solo dalle parole degli enti governativi e sovranazionali (FMI:"La ripresa globale, già tutt'altro che sostenuta dall'inizio dell'anno, ha mostrato negli ultimi tre mesi segni di ulteriore indebolimento"), ma anche dai dati. L'inflazione continua ad essere bassa o in decrescita a livello globale. L'occupazione in molti paesi europei è in forte pressione, ma anche negli USA il tasso è abbastanza elevato e stenta a decrescere. Gli indici sulle aspettative di crescita (per esempio l'indice FED di Philadelphia sull'attività manifatturiera uscito la scorsa settimana) segnano una situazione non positiva. In settimana attesi gli indici PMI in Europa e altri dati sul settore immobiliare USA che sembra avviato (unica nota macropositiva) verso una ripresa, seppur lenta (aumentati la settimana scorsa, oltre le attese, i nuovi cantieri, anche se le vendite stentano a ripartire con forza).
AVVERTENZA: tutte le presenti informazioni NON DEVONO in alcun modo essere considerate un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di valori mobiliari, avendo carattere meramente informativo. Le presenti informazioni sono state redatte con la massima perizia possibile in ragione dello stato dell’arte delle conoscenze e delle tecnologie. La loro accuratezza e la loro affidabilità non sono comunque in alcun modo e forma fonte di responsabilità da parte di Bancaria Consulting S.r.l., dei suoi soci, delle persone che vi lavorano o collaborano per la preparazione delle medesime. Ogni notizia o opinione espressa nelle presenti informazioni può essere soggetta a cambiamenti o modifiche senza preavviso. In nessun caso Bancaria Consulting S.r.l. o uno qualsiasi dei suoi soci, delle persone che vi lavorano o collaborano potranno essere ritenuti responsabili per danni di qualunque tipo, diretti o indiretti, derivanti o in altro modo legati all’accesso, all’uso o alla divulgazione delle presenti informazioni.