CDS e Rating
09.07.2012 – Sono state soprattutto le parole dei vertici delle banche centrali a riportare in alto la percezione di rischio sui mercati. Il rischio paese ha visto un’impennata soprattutto in Europa e in Italia e Spagna in particolare. L’economia del vecchio continente oltre all’annoso problema del debito, sembra ora soffrire anche di una crisi recessiva, conclamata dai dati anche nelle economie più virtuose (che comunque cercano di restare a galla – Germania per esempio). Sul fronte banche l’impossibilità, espressa da Draghi, che l’ESM abbia licenza bancaria e possa finanziarsi direttamente dalla BCE riducendo così la sua forza nella possibilità di ricapitalizzare direttamente il sistema bancario ha fatto rinascere molti timori sull’intero settore. Da notare il coinvolgimento poi di alcune banche nello scandalo della manipolazione del Libor.
Valute & Commodity
La manovra sui tassi della BCE e le parole di Draghi e FMI hanno condizionato in questa settimana l’andamento del cambio EUR/USD, che ha fatto segnare nuovi minimi arrivando a scendere anche sotto la soglia di 1,23. Il livello storico e psicologico molto importante di 1,20 appare ormai alle porte. Il movimento ribassista dell’Euro è stato comunque uniforme verso la maggior parte delle valute sia di paesi sviluppati che emergenti. Le materie prime si sono mosse in maniera contrastata nella settimana e sono state spinte soprattutto dal buon andamento dei primi giorni della settima che ha compensato l’andamento negativo del finire di ottava. I timori di rallentamento globale saranno l’elemento fondamentale per valutare l’andamento delle commodity nei prossimi mesi.
Dati Macro
L’ottava appena trascorsa ha portato con se non ottime notizie sul fronte macro. I dati sulla fiducia delle imprese in Europa hanno confermato una sensazione ormai diffusa tra gli operatori, ovvero un probabile serio rallentamento economico che potrebbe coinvolgere anche le economie più solide del vecchio continente. In USA la situazione non è molto migliore. Il mercato del lavoro sembra in rallentamento e con se la stessa economia. In Cina infine il taglio dei tassi e il raffreddamento dell’inflazione confermano la decelerazione nei tassi di crescita osservata nei mesi scorsi. In settimana attesi alcuni dati sul commercio di molti paesi EU e USA. Alcuni dati sull’inflazione globale e dalla Cina le nuove stime di crescita del Pil.
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