CDS e Rating
Le buone notizie sul fronte politico hanno permesso una riduzione del rischio percepito anche sui CDS, che si sono ridimensionati per tutti gli emittenti sovrani e bancari, con gli effetti maggiori che si sono osservati ovviamente sui paesi periferici dell’Area Euro. Continuiamo a segnalare la forza nella discesa dei CDS del Portogallo, anche se in valore assoluto lo spread rimane molto ampio. L’esito del vertice europeo toglie pressione anche ai rating sovrani e bancari del vecchio continente, nonostante le agenzie di valutazione del debito concordino su fatto che la risoluzione della crisi occorrerà ancora tempo e che gli accordi base trovati nel vertice dovranno poi essere implementati e condivisi dai diversi stati.
Valute & Commodity
L’Euro riprende forza sul mercato, almeno rispetto alle valute benchmark (Dollaro USA, Sterline e Yen). L’apprezzamento non è comunque particolarmente marcato, viste le incertezze che ancora dominano la scena sulla futura implementazione degli accordi presi. La fase di apprezzamento potrebbe continuare, ma la debolezza dell’Euro rimane nel lungo periodo un elemento ancora prezzato dal mercato. Le materie prime hanno seguito invece molto più da vicino le buone notizie provenienti dal vertice europeo guadagnando terreno rispetto alla scorsa settimana. Sono state soprattutto le materie prime energetiche e industriali a guadagnare, mentre i metalli preziosi continuano una fase di sostanziale stabilità. Nonostante ciò rimangono buone le loro potenzialità di crescita nei prossimi mesi.
Dati Macro
Settimana macro, quella appena conclusa, caratterizzata da molti dati, soprattutto in USA. Il dato sulla crescita USA ha confermato le attese all’1,9% nel trimestre, mentre sono salite le spese per consumi (sotto le attese) e i redditi. Non buoni i dati sulla fiducia delle imprese e dei consumatori che hanno fatto segnare un rallentamento rispetto alle attese. Dopo i dati non entusiasmanti del PMI di Chicago della scorsa settimana, nell’ottava appena iniziata risultano in uscita le rilevazioni PMI in Europa e in alcuni emergenti che potrebbero confermare le sensazioni già avvertite in USA. In uscita anche importanti dati sull’occupazione americana. Da segnalare infine la decisione sui tassi in UK e soprattutto in Europa.
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