Situazione di mercato
16.04.2012 – Continua la fase negativa per i mercati internazionali, coinvolgendo sia l’asset class azionaria che quella obbligazionaria. Le motivazioni sono da ricercarsi in differenti aspetti dell’attuale fase di mercato: l’ampio risalto dato alla “minor crescita” dell’economia cinese, gli alti livelli dei prestiti ricevuti dalle banche spagnole da parte della BCE e il calo della fiducia dei consumatori USA. In più, rimangono insistenti le voci riguardanti lo stato cagionevole di salute delle banche italiane e spagnole, oggetto probabilmente di un prossimo intervento sul rating da parte di Moody’s. Il peggioramento del sentiment degli investitori viaggia di pari passo con l’incremento praticamente immediato della volatilità, degli spread e dei livelli dei CDS, di banche e debito periferico. Il differenziale BTP-Bund, infatti, è risalito oltre quota 400 nella giornata di martedì, segno che ogni rumors sulla salute patrimoniale delle banche va poi a impattare su tutti i segmenti di mercati, dall’obbligazionario all’azionario. Le banche italiane e spagnole, che più delle altre fanno approvvigionamento di liquidità presso la BCE, si trovano nella condizione di evitare nuove dolorose svalutazioni dopo i pessimi esercizi di bilancio del 2011, evento che costringerebbe a chiedere nuovamente “cash” al mercato. Il quadro congiunturale europeo, come si sa, non mostra ancora significativi step di miglioramento e questo peggiora l’outlook sul settore finanziario. Rimanendo in ambito macro, gli elementi che hanno depresso gli umori del mercato sono da rinvenirsi come detto nei pessimi dati arrivati da Cina e Stati Uniti, che hanno condizionato i mercati internazionali sul finire di settimana. L’economia cinese ha registrato una crescita trimestrale dell’8,1%, inferiore al +8,9% fatto segnare nel periodo ottobre-dicembre 2011. Il risultato non è piaciuto agli investitori che, pur prevedendo un calo, stimavano una percentuale nell’ordine dell’8,4. A peggiorare le cose ci si è messo il dato sulla fiducia dei consumatori Usa che, ad aprile, è calato a 75,7 rispetto al 76,2 segnato il mese scorso. In questo caso le attese erano per un risultato in linea con marzo.
Outlook tecnico
Dal punto di vista tecnico la correzione di breve periodo si sta trasformando in un movimento più importante che ha di fatto posto fine all’uptrend iniziato ad ottobre del 2011. Per alcuni indici, quelli più forti come Usa ed Emergenti, la situazione rimane attualmente confinata all’interno di un normale storno dopo un ampio movimento al rialzo, per altri, invece, più deboli (come i mercati europei) la fase di mercato sta avendo decisamente più impatto. In una scelta che privilegi, ovviamente, temi ad alta forza relativa, è ora importante individuare i supporti più valenti per inserimenti azionari in portafoglio. Da monitorare anche il posizionamento sull’oro, probabilmente tornato su condizioni tecniche favorevoli. La ripresa del Vix, quasi naturale dopo l’ampio stazionamento sul supporto in area 14-15, appare come uno sfogo dopo diversi di mesi di cali della volatilità.
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