Situazione di mercato
28.02.2012 – Settimana di borsa contrastata in termini di movimenti degli indici: il mercato da un lato attendeva la conferma dell’accordo sulla Grecia senza novità (in negativo) provenienti da Atene, dall’altro ha cominciato a guardare alle prossime scadenze e alle prospettive di questo 2012. In realtà, la Grecia rimane in tutti i “menu” degli operatori finanziari, almeno fino a marzo, quando ci saranno altri step da rispettare per il governo ellenico. Nell’ottava appena trascorsa comunque è arrivato il via libera dell’Eurogruppo al secondo pacchetto di aiuti, ma i mercati hanno reagito alla notizia con indifferenza, avendo già scontato la notizia nei prezzi. Nelle sedute di mercoledì e giovedì, gli indici hanno iniziato a confrontarsi con i dati economici provenienti dall’Euro zona. In particolari sono arrivati i dati relativi al Pmi servizi che ha registrato una contrazione a febbraio. A confermare il quadro ancora debole della congiuntura economica nel Vecchio Continente, ci ha pensato la Commissione Europea che ha rivisto al ribasso le stime di crescita sia per l’UE, sia per l’Italia. Il nervosismo presente sui mercati, a dir la verità, contenuto se paragonato a quello del secondo semestre 2011, è andato di pari passo con lo spread Italia/Germania, tornato in chiusura d’ottava sopra 360 punti. L’attenzione degli operatori intanto si è spostata sul G20 in Messico dove si è parlato delle misure di sostegno alla crisi Europea da parte di Giappone, Cina e Stati Uniti. I principali capi di stato richiedono misure di protezioni più efficaci per limitare il contagio in caso di crisi sistemiche.
Outlook tecnico
La situazione tecnica degli indici azionari non è sostanzialmente cambiata rispetto all’ottava precedente. Ci troviamo in un uptrend di breve e medio periodo che, per alcuni indici, è riuscito a ripristinare anche la tendenza rialzista di lungo periodo. Questo quadro è frutto del massiccio intervento di sostegno ai mercati intrapreso dalle principali istituzioni economiche europee e mondiali. In particolare, nel cuore della crisi, ossia nell’Euro Zona, la chiave per smorzare le forti tensioni su banche e stati, è stata la messa in sicurezza degli istituti bancari con ingenti quantitativi di cash. Questo supporto ha portato gli indici guida (S&P 500 e Dax) su livelli di resistenza piuttosto ostici, che si attestano rispettivamente a 1370 e 7000 punti. Uno storno di mercato di 6-7 punti percentuali darebbe nuova linfa al movimento tecnico in atto, senza inficiare la struttura tecnica del rialzo. Finora gli indici hanno solo abbozzato tentativi di correzione, nel contesto anche di una valuta europea che ha nuovamente riguadagnato posizioni sul Dollaro Usa. Altre variabili intermarket però si mantengono “fedeli” ai rispettivi trend: l’oro, che si conferma al rialzo e il Bund che nonostante la positività è ancora lassù in alto.
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