La Commissione europea ha adottato una revisione delle norme bancarie dell’UE relative al Regolamento sui requisiti patrimoniali (Regolamento (UE) n. 575/2013 CRR II ) e alla Direttiva sui requisiti patrimoniali (Direttiva (UE) 2019/878, CRD V).
Queste nuove norme, evidenzia la Commissione, garantiranno una maggiore resilienza delle banche dell’UE ai potenziali shock economici futuri, contribuendo nel contempo alla ripresa dell’Europa dalla pandemia di COVID-19 e alla transizione verso la neutralità climatica.
Il pacchetto di modifiche rappresenta l’attuazione puntuale dell’accordo internazionale Basilea III e al tempo stesso tiene conto delle specificità del settore bancario dell’UE, ad esempio per quanto riguarda i mutui ipotecari a basso rischio.
Nello specifico, la proposta odierna mira a garantire che i “modelli interni” utilizzati dalle banche per calcolare i loro requisiti patrimoniali non sottovalutino i rischi, garantendo in tal modo che il capitale necessario a coprire tali rischi sia sufficiente. In cambio si agevolerà così il confronto, tra le banche, dei coefficienti di capitale basati sul rischio, ripristinando la fiducia in tali coefficienti e la solidità del settore nel suo complesso. La revisione consiste nei seguenti elementi legislativi:
- una proposta legislativa volta a modificare la CRD V;
- una proposta legislativa volta a modificare il CRR II;
- una proposta legislativa distinta volta a modificare il regolamento sui requisiti patrimoniali nel settore della risoluzione (la cosiddetta proposta del “daisy chain” o “collegamento a catena”).