Obiettivi
Il convegno intende fornire alle imprese assicurative e ai soggetti coinvolti nella stipula delle polizze (agenti, broker, distrutori) un’analisi ragionata sulle criticità della clausola claims made al fine di conoscere e gestire adeguatamente il rischio contenzioso e il rischio reputazionale.
In questa prospettiva il convegno si rivolge anche agli avvocati specializzati in diritto assicurativo. Le figure a cui è indirizzato il convegno sono, all’interno delle imprese assicurative, il responsabile degli affari legali, il responsabile del contenzioso, la contrattualistica, il responsabile dell’internal audit e il compliance officer. Tra i distributori, in particolare, agenzie di alto standing e broker.
Destinatari
All’interno delle imprese assicurative, il responsabile degli affari legali, il responsabile del contenzioso, la contrattualistica, il responsabile dell’internal audit e il compliance officer. Tra i distributori, in particolare, agenzie di alto standing e broker. Il convegno si rivolge anche agli avvocati specializzati in diritto assicurativo.
Programma
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Con l’attesa sentenza n. 9140 dello scorso 6 maggio, le Sezioni Unite della Cassazione hanno affrontato il tema della vessatorietà delle clausole c.d. claims made presenti nei contratti di assicurazione. La sentenza, letta da molti organi di stampa come un approdo di estremo favore per il mondo delle imprese di assicurazione, stante la riconosciuta legittimazione, in termini di vessatorietà, di queste clausole, presta in realtà il fianco a numerose e significative problematiche, nella misura in cui rimette al giudice del merito la valutazione circa la meritevolezza degli interessi e, quindi, la legittimità della clausola con riferimento alla causa in concreto, da considerarsi caso per caso. In altri termini, il problema delle legittimità di queste clausole si sposta, da una prospettiva più generale, riferibile alla vessatorietà, ad un indagine in concreto volta alla miglior comprensione della fattispecie negoziale. E lo stesso problema, non superato dalla sentenza delle Sezioni Unite, si pone rispetto al rapporto tra obbligatorietà assicurativa e tutela dei terzi.