Con la sentenza de qua, la Corte di Cassazione ribadisce il principio di diritto secondo il quale la regola di insindacabilità del merito delle scelte gestorie dell’organo amministrativo trova un limite «nella valutazione di ragionevolezza delle stesse, da compiersi sia “ex ante” […], sia tenendo conto della mancata adozione delle cautele, delle verifiche e delle informazioni preventive, normalmente richieste per una scelta di quel tipo e della diligenza mostrata nell’apprezzare preventivamente i margini di rischio connessi all’operazione da intraprendere» (nello stesso senso, cfr. Cass. n. 15470/2017).
Nel caso di specie, la Corte di appello aveva dunque coerentemente riconosciuto la mancanza di diligenza dell’amministratore unico di una S.r.l. che aveva conferito, in assenza di alcuna ragione giustificativa, un incarico di consulenza ad una società appena costituita, la quale, peraltro, aveva un oggetto sociale in nessun modo riconducibile al contenuto di tale consulenza e non risultava dunque nella condizione di offrire alla società informazioni più specifiche rispetto a quelle da essa già possedute.
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