La Consob ha pubblicato il nuovo Bollettino statistico che riporta i dati sulle società quotate e l’intermediazione finanziaria per il primo semestre del 2021.
Dai dati del Bollettino emerge il quadro di un mercato mobiliare in forte ripresa, che cancella l’effetto recessivo della pandemia da covid registrato nel 2020, recuperando e superando i valori del 2019.
Quasi tutti gli indicatori presentano un andamento positivo. Grazie al forte aumento dei prezzi azionari la capitalizzazione complessiva delle società italiane quotate in Borsa fa, al 30 giugno scorso, un balzo in avanti del 19,9% su base annua. In relazione al Prodotto interno lordo la capitalizzazione di Borsa sale, quindi, al 34,8% dal 32% di fine giugno 2020.
Cresce (da 382 a 389) il numero delle società quotate, trainato dalle nuove ammissioni a quotazione sull’Aim, la piattaforma di negoziazione dedicata alle piccole e medie imprese (oggi ridenominata Euronext Growth Milan).
Gli investimenti in azioni superano il livello pre-pandemia, indirizzandosi di preferenza verso i titoli esteri. Al tempo stesso gli investimenti in titoli di Stato scendono sotto il livello del 2019. Gli utili delle imprese non finanziarie quotate sul mercato principale (MTA) e sull’Aim registrano, al 30 giugno scorso, un forte incremento annuo, salendo rispettivamente a 11,1 miliardi di euro (da 1,8 miliardi) e a 75,9 milioni (da una perdita di 30,3 milioni). In netto miglioramento anche gli utili delle banche (7,5 miliardi di euro dai precedenti 100 milioni) e delle assicurazioni (a 2,5 miliardi da 1,5)
In calo, invece, il fenomeno delle vendite allo scoperto (-20,1% su base annua le posizioni nette corte al 30 giugno 2021).
In crescita, infine, il portafoglio titoli detenuti presso intermediari italiani (+4,69%) e i depositi bancari di famiglie e imprese (+2,9%). Di segno positivo (+17,5% a 245,8 miliardi) la raccolta lorda di strumenti finanziari da parte dei fondi d’investimento (Oicr), mentre si riduce la raccolta di prodotti assicurativi a prevalente contenuto finanziario da parte degli intermediari italiani (-2,6% a 18,7 miliardi).