La clausola, contenuta nelle “Condizioni per la richiesta e l’utilizzo della carta prepagata” sottoscritte dalla cliente, in base alla quale il titolare risulta “responsabile […] per i danni […] derivanti […] dall’aver incautamente fornito a terzi i propri dati personali e/o strumenti di identificazione e legittimazione”, può essere considerata sospetta di vessatorietà, ai sensi dell’art. 33 del Codice del consumo, laddove esclude la responsabilità della banca per fatti non direttamente imputabili ad essa, e di conseguenza è da considerarsi nulla ai sensi dell’art. 36 del Codice del consumo.