IVASS ha pubblicato un approfondimento in materia di donne, board e imprese di assicurazione.
In particolare, evidenzia l’IVASS, la regolamentazione delle imprese di assicurazione, a livello nazionale e internazionale, presta limitata attenzione ai profili della composizione degli organi di governo societario, anche in termini di diversità di genere.
L’analisi delle compagnie italiane rivela che un numero significativo di imprese ha consigli di amministrazione nei quali non sono presenti donne, i ruoli apicali di amministratore delegato e presidente sono in larghissima parte rivestiti da uomini, le consigliere rappresentano, in media, meno di un quinto dei membri del board.
Sul punto, evidenzia l’IVASS, l’adozione di misure, anche di natura regolamentare, a sostegno della presenza femminile nei board delle imprese di assicurazione italiane non solo potrebbe rappresentare una spinta a riequilibrare la composizione di genere di tutte le compagnie, ma potrebbe anche costituire una leva determinante per affrontare con successo le prossime sfide strategiche per il settore.
In quest’ottica, è fondamentale che regolatori e supervisori assumano un ruolo proattivo nel sostenere diversity e inclusione nel mercato assicurativo attraverso misure quali l’introduzione di soglie obbligatorie di presenza femminile e la pubblicazione di analisi di benchmark.
Il tema dell’organizzazione del consiglio di amministrazione alla luce del nuovo Codice di corporate governance e la parità di genere verranno affrontati nel webinar del 17 febbraio sulle novità in materia di corporate governance per le società quotate
Mentre nel codice civile nessuna previsione disciplina la diversity degli organi sociali, nel TUF con la legge Golfo-Mosca (L.120/2011) è stato introdotto – come noto – un meccanismo volto a rendere più equilibrata la rappresentanza dei generi all’interno degli organi collegiali delle società italiane con azioni quotate in mercati regolamentati italiani o di altri paesi dell’Unione europea e delle società, non quotate, controllate dalle pubbliche amministrazioni.
In forza di tale meccanismo nei board delle società quotate, a partire dai rinnovi successivi al gennaio 2020 e ad eccezione delle società neo-quotate, almeno il 40% dei componenti deve appartenere al genere meno rappresentato.
Detta disposizione trova, ovviamente, applicazione anche alle imprese di assicurazione quotate.
Sempre alle quotate trova applicazione su base volontaria quanto previsto in materia di diversità nella composizione degli organi sociali dal Codice di Corporate Governance contenente raccomandazioni di autodisciplina per le società quotate italiane.
In particolare, secondo la raccomandazione n. 8, la società – oltre a definire i criteri di diversità per la composizione degli organi di amministrazione e di controllo, gli strumenti per una loro efficace attuazione, e prevedere che almeno un terzo dei componenti di questi organi sia costituito dal genere meno rappresentato – adotta misure atte a promuovere la parità di trattamento e di opportunità tra i generi all’interno dell’intera organizzazione aziendale, monitorandone la concreta attuazione.
Puoi trovare maggiori informazioni sul programma e sulle modalità di iscrizione del corso del 17 febbraio nella pagina dedicata all’evento