Il titolare è da intendersi integralmente responsabile delle operazioni abusive, quando, attraverso la ricostruzione delle circostanze di fatto del caso concreto, si presuma che il pin non solo fosse contenuto nello stesso portafoglio in cui era riposta la carta ma che fosse individuabile e relazionabile alla carta facilmente e in breve tempo (nel caso di specie, il cliente aveva lasciato il portafoglio – contenente tra l’altro, la tessera bancomat in oggetto – nel cruscotto dell’auto, allorché l’aveva parcheggiata (dopo avere chiuso a chiave le portiere). Il furto era avvenuto tra le ore 10,30 e le 12,00. Le operazioni contestate sono complessivamente n. 5, di cui tre pagamenti presso un medesimo “distributore” per un totale di € 265,66, un pagamento a favore di un negozio di € 490,00 ed un prelievo di € 500,00 presso uno sportello ATM della convenuta. Il blocco della carta era avvenuto alle 12,48, laddove le operazioni disconosciute erano avvenute tra le ore 11,19 (prelievo di euro 500,00) e le ore 12,46).