L’ESMA ha pubblicato il rapporto finale sul mercato delle quote di emissione di CO2 dell’Unione europea.
Il rapporto presenta un’analisi approfondita dello scambio di quote di emissione (EUA) e dei derivati sulle quote di emissione sulla base di dati raccolti da diverse fonti, tra cui la segnalazione EMIR, la segnalazione delle transazioni MiFIR, le relazioni sulle posizioni giornaliere e settimanali MiFID II, i dati delle aste e dati ottenuti dal Registro UE.
L’ESMA, esaminando la negoziazione nei mercati di emissioni di CO2 e le controparti in questo mercato, ha raccomandato quanto segue:
- le posizioni lunghe in derivati di CO2 sono detenute principalmente da entità non finanziarie a fini di copertura;
- le posizioni corte sono detenute principalmente da banche e società di investimento;
- le posizioni dei fondi di investimento restano limitate, con posizioni detenute principalmente da fondi di paesi terzi;
- la quota di negoziazione ad alta frequenza e algoritmica è significativa nel mercato delle quote di emissione di CO2, anche se le società interessate detengono posizioni effettive molto ridotte o nulle.
Per quanto riguarda i recenti sviluppi, l’ESMA è consapevole del fatto che la guerra in Ucraina ha avuto un forte impatto sul mercato delle quote di emissione di CO2, con i prezzi dell’EUA in calo del 30% tra il 23 febbraio e il 4 marzo.