Il Parlamento europeo ha adottato la propria posizione in merito alla proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda la proroga del periodo di applicazione del meccanismo facoltativo di inversione contabile alla cessione di determinati beni e alla prestazione di determinati servizi a rischio di frodi e del meccanismo di reazione rapida contro le frodi in materia di IVA.
La direttiva IVA richiedeva esplicitamente agli Stati membri di monitorare il meccanismo dell’inversione contabile e di riferire alla Commissione. Inoltre, la Commissione è stata invitata a presentare una relazione di valutazione globale sugli effetti del meccanismo di inversione contabile entro il 1º gennaio 2018.
L’attuale proposta contiene due elementi:
- in primo luogo, l’eliminazione di tutte le richieste di monitoraggio e valutazione del meccanismo di inversione contabile.
- in secondo luogo, la richiesta di un’ulteriore proroga entro la fine del 2025 degli articoli 199bis e199ter della direttiva IVA (ossia il meccanismo di inversione contabile e il meccanismo di reazione rapida).
- a parere della Commissione, la previsione fino alla fine del 2025 sembra un periodo ragionevole al fine di poter concludere i negoziati sul sistema definitivo dell’IVA in sede di Consiglio.
- vi è l’urgenza di progredire verso un sistema dell’IVA definitivo, basato sul principio della tassazione nel paese di destinazione; La Commissione ritiene pertanto opportuno prorogare le misure di cui agli articoli 199bis e 199ter fino al 31 dicembre 2025.
Il Parlamento concorda con la proroga delle misure fino al 2025. Tuttavia, nel caso in cui entro la fine del 2025 non fossero in essere né il sistema definitivo, né le norme in materia di IVA nell’era digitale, il relatore considera che l’ulteriore valutazione del meccanismo di inversione contabile prima di qualunque altra proroga sarebbe un’assoluta priorità.