Il Parlamento Europeo ha bocciato la nuova blacklist, proposta dalla Commissione Europea, di Stati considerati a rischio in materia di riciclaggio di denaro e di finanziamento al terrorismo, considerandola inadeguata, con 392 voti a 80, e 207 astensioni.
A inizio 2017, il Parlamento Europeo aveva peraltro già bocciato un’analoga proposta di blacklist elaborata dalla Commissione Europea.
Nel caso in esame, il Parlamento Europeo ha ritenuto, infatti, che l’Unione Europea dovrebbe avere un processo indipendente e autonomo per giudicare se gli Stati rappresentino una minaccia di criminalità finanziaria, piuttosto che basarsi sul giudizio di un organismo esterno e prevedere un elenco di Stati a priori.
La precedente proposta di blacklist comprendeva: Afghanistan, Bosnia Erzegovina, Corea del Nord, Guyana, Iran, Iraq, Laos, Siria, Uganda, Vanuatu e Yemen. Rispetto ad essa, la Commissione ha modificato l’elenco aggiungendo l’Etiopia e rimuovendo la Guyana dalla blacklist.
Secondo la Direttiva Antiriciclaggio, la Commissione Europea è responsabile della produzione di una blacklist di Stati che si ritiene siano a rischio di riciclaggio di denaro, evasione fiscale e finanziamento al terrorismo. Persone fisiche e giuridiche provenienti da paesi iscritti nella blacklist dovrebbero affrontare controlli più rigidi nello svolgimento delle loro attività all’interno dell’Unione.
La votazione del Parlamento Europeo è vincolante.