ESMA ha pubblicato oggi una dichiarazione in cui ricorda alle imprese che prestano servizi di investimento di prendere in considerazione l’inflazione e il rischio di inflazione nell’applicazione dei requisiti MiFID II.
Negli ultimi mesi i tassi di inflazione sono aumentati nell’UE, come nel resto del mondo, e questa crescita ha avuto un impatto sulle famiglie sia nella loro vita quotidiana che nei loro investimenti e nelle loro decisioni di investimento.
L’ESMA osserva che, dal punto di vista della tutela degli investitori, questa tendenza rappresenta un rischio per gli investitori al dettaglio, in quanto alcuni di loro non apprezzeranno appieno il legame tra inflazione e mercati finanziari e potrebbero non valutarlo al meglio quando prendono decisioni di risparmio e investimento.
L’articolo 24, paragrafo 3, della MiFID II recita: “Tutte le informazioni, comprese le comunicazioni di marketing, indirizzate dalle imprese di investimento a clienti o potenziali clienti sono corrette, chiare e non fuorvianti. Le comunicazioni di marketing sono chiaramente identificabili come tali”.
L’ESMA ricorda alle imprese i requisiti pertinenti della MiFID II, in quanto ritiene che le imprese di investimento possano svolgere un ruolo nel considerare l’inflazione sia in sede di strutturazione che di distribuzione dei prodotti di investimento.
Le imprese di investimento possono inoltre contribuire a sensibilizzare i clienti su tali rischi.