Il Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta, è intervenuto oggi avanti la VI Commissione permanente (Finanze) della Camera dei Deputati sul tema dei crediti deteriorati o non performing loans (NPL).
Secondo Panetta, la soluzione del problema dei crediti deteriorati richiede tempo. Nell’attuale contesto di mercato, vendite rapide e in massa si tradurrebbero in un generalizzato e indesiderabile trasferimento di risorse verso i pochi investitori specializzati che vi operano in condizioni di oligopolio; soprattutto, eroderebbero la base patrimoniale delle banche in un momento in cui l’accesso al mercato dei capitali è ancora difficoltoso.
Inoltre gran parte delle esposizioni deteriorate si concentra presso banche le cui condizioni finanziarie sono solide, tali da non richiederne l’immediata e massiccia vendita sul mercato. Anche questi intermediari, al pari di quelli più deboli, devono migliorare le strategie di gestione interna dei crediti deteriorati al fine di conseguire tassi di recupero mediamente molto superiori agli attuali prezzi di vendita, come dimostrano recenti analisi condotte dalla Banca d’Italia.
È indubbio tuttavia, conclude Panetta, che l’elevata incidenza dei crediti deteriorati crei rischi per le banche italiane (maggiore difficoltà di accesso ai mercati della raccolta e dei capitali; maggior onere della raccolta; maggiori oneri gestionali). Interventi miranti a migliorare in modo rapido e credibile il funzionamento della giustizia civile e i tempi di recupero dei crediti avrebbero importanti effetti positivi per la risoluzione di questo problema, e più in generale per il funzionamento dell’economia del paese.