L’IVASS ha pubblicato un approfondimento in merito alle modalità di calcolo del danno patrimoniale da perdita di capacità lavorativa.
Ad oggi i due punti di riferimento disponibili per il calcolo del danno patrimoniale da perdita di capacità lavorativa e la determinazione dei risarcimenti sono: la tabella di cui al Regio Decreto 9 ottobre 1922 n. 1403 che riporta il valore di una rendita unitaria immediata vitalizia mensile anticipata e la più recente tabella riportata nel Quaderno n.41/1990 del Consiglio Superiore della Magistratura pp. 127-130.
La Tabella del 1922 presenta diversi problemi: copre la fascia di età 12-80 anni, fa uso delle tavole di sopravvivenza e mortalità del 1901-1912, adotta un tasso tecnico del 4.5%, non fa distinzione tra maschi e femmine.
La Tabella del CSM, pur distinguendo tra maschi e femmine e includendo una rivalutazione (inflazione) al 3% annuo della rendita vitalizia, fa riferimento alle tavole di mortalità ISTAT del 1981, include un tasso d’interesse legale del 5% e un tasso tecnico del 2%.
Entrambe le tavole sono dunque soggette all’obsolescenza indotta sia dalla veloce dinamica delle condizioni di mercato (tassi d’interesse, tassi d’inflazione) sia dalla più lenta evoluzione della mortalità.
In questo approfondimento, l’IVASS intende fornire una impostazione semplice e sufficientemente rigorosa per la determinazione di una tabella di riferimento per il calcolo del danno patrimoniale da perdita di capacità lavorativa, riportando anche le variabili e le relative fonti informative fondamentali per il suo aggiornamento “in tempo reale”.
Le indicazioni fornite potranno essere utilizzate per la costituzione pratica di una tabella che possa porsi come riferimento comune per tutta la giurisprudenza nazionale e possa porsi come una soluzione praticabile per la determinazione di un risarcimento equo e prevedibile, con beneficio di tutto il sistema previdenziale-assicurativo: imprese, danneggiati, operatori di giustizia.
La soluzione dipende in via funzionale dai tassi d’interesse a pronti e dalle probabilità di sopravvivenza di maschi e femmine.
Tali variabili sono mutevoli nel tempo e possono essere aggiornate periodicamente ricorrendo rispettivamente alla curva dei tassi calcolata da EIOPA e alle tavole di mortalità fornite da ISTAT.