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Assicurazione dei depositi: fondamentale un sistema europeo coordinato

9 Dicembre 2022
Di cosa si parla in questo articolo

Il Presidente della commissione Politica economica (ECON) del Parlamento europeo ha inviato una comunicazione relativa al sistema di assicurazione dei depositi bancari dell’UE destinata al Presidente dell’ECOFIN Zbyněk Stanjura, al Presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, al Vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e al Commissario Mairead McGuiness.

In particolare, il Presidente dell’ECON sottolinea come “un sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS) sia atteso da tempo. I negoziati sono stati sospesi mentre il Consiglio lavorava su una ‘road map’ per il completamento dell’Unione bancaria. Purtroppo non è stato trovato un accordo sui potenziali elementi della road map dell’Unione bancaria, a parte la revisione del quadro per la gestione delle crisi e l’assicurazione dei depositi. Ciò è avvenuto nonostante i ripetuti appelli della Commissione europea e della Banca centrale europea per la creazione di un EDIS e il completamento dell’Unione bancaria. Il gruppo di negoziatori del Parlamento europeo sulla proposta EDIS si rammarica della mancanza di progressi finora. Il settore bancario europeo è stato relativamente solido negli ultimi due anni, ma date le profonde incertezze che circondano l’attuale situazione economica europea, non si può presumere che questa stabilità permanga”.

Sul punto, sottolinea il Presidente dell’ECON, l’introduzione dell’EDIS rafforzerebbe ulteriormente la stabilità finanziaria e aumenterebbe la protezione dei depositanti, favorendo così la fiducia.

Ad avviso dell’ECON, tale accordo potrebbe contenere i seguenti elementi:

  • una valutazione mirata della qualità degli attivi bancari, prestando particolare attenzione agli istituti meno significativi che non rientrano negli stress test dell’EBA e della BCE;
  • un approccio graduale, a partire dalla messa in comune della liquidità e dalla graduale costituzione di un fondo europeo che consenta la condivisione delle perdite sulla base di criteri concreti;
  • l’ulteriore riduzione e condivisione del rischio, anche per quanto riguarda la composizione ottimale dei bilanci bancari;
  • i contributi delle banche al fondo europeo dovrebbero essere basati sul rischio e calibrati tenendo conto del loro rischio idiosincratico all’interno dell’Unione bancaria;
  • l’accordo dovrebbe tenere conto dell’attuale situazione economica e delle discussioni sulla revisione del Patto di Stabilità e Crescita e sull’attuazione europea della versione finale di Basilea III.
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