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BCE: definite le priorità di vigilanza per il 2023-2025

14 Dicembre 2022
Di cosa si parla in questo articolo
BCE

La Banca Centrale europea (BCE) ha definito le priorità di vigilanza per il periodo 2023-2025.

Lo shock geopolitico causato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le sue immediate conseguenze macrofinanziarie hanno aumentato le incertezze sull’evoluzione dell’economia e dei mercati finanziari ed elevato i rischi per il settore bancario.

La situazione attuale, sottolinea la BCE, richiede estrema prudenza da parte delle banche e delle autorità di vigilanza bancaria.

Nel primo semestre del 2022, gli istituti vigilati hanno registrato una performance complessivamente buona, sostenuta dalla ripresa economica seguita al progressivo allentamento delle restrizioni legate alla pandemia di coronavirus (COVID-19) e alla graduale normalizzazione dei tassi di interesse.

Le banche hanno registrato solidi coefficienti patrimoniali e ampie riserve di liquidità per tutto il periodo, a testimonianza della forte resistenza del settore, mentre i volumi aggregati degli NPL sono in costante diminuzione.

La Vigilanza bancaria della BCE, in stretta collaborazione con le autorità nazionali competenti, ha rivisto le proprie priorità strategiche per i prossimi tre anni in questo difficile contesto.

La revisione delle priorità di vigilanza si basa su una valutazione approfondita dei principali rischi e vulnerabilità per le banche sottoposte a vigilanza, considera i progressi compiuti rispetto alle priorità approvate lo scorso anno e si basa sui risultati del processo di revisione e valutazione della vigilanza (SREP) del 2022.

Sebbene le circostanze siano cambiate in modo sostanziale rispetto all’anno scorso, aumentando la probabilità e la gravità dei rischi che il settore bancario deve affrontare, nel complesso le priorità di vigilanza e le corrispondenti attività stabilite nel 2022 rimangono adeguate per affrontare sia le sfide più urgenti che le vulnerabilità più strutturali del settore bancario.

Tuttavia, sono giustificati alcuni aggiustamenti per affrontare i rischi emergenti derivanti dalla guerra e dall’alta inflazione.

L’aggiornamento delle priorità di vigilanza riflette anche i progressi compiuti dalle autorità di vigilanza nell’affrontare le vulnerabilità e i rischi che erano stati considerati prioritari negli anni precedenti.

I rischi di tasso di interesse e di spread creditizio, il rischio di credito di controparte e la leva finanziaria sono esempi di rischi persistenti e molto rilevanti, soprattutto nella situazione attuale.

Le autorità di vigilanza stanno seguendo in modo mirato le banche interessate attraverso regolari attività di vigilanza per assicurare che questi rischi siano gestiti in modo adeguato e che le carenze individuate siano pienamente affrontate.

Anche l’attuale contesto richiede prudenza. È quindi essenziale che le autorità di vigilanza continuino a monitorare e a rivedere l’adeguatezza e la solidità delle pratiche di accantonamento e delle posizioni patrimoniali delle banche, nonché le proiezioni e i piani di distribuzione, nell’ambito delle loro regolari attività di vigilanza.

Ciò include la valutazione del percorso delle banche verso il rispetto dei requisiti minimi di fondi propri e passività ammissibili (MREL), in particolare alla luce dell’attuale situazione macrofinanziaria.

Le priorità di vigilanza dell’SSM per il periodo 2023-2025 mirano a rafforzare gli sforzi di vigilanza per raggiungere gli obiettivi strategici di medio termine, adeguando al contempo l’attenzione alle nuove sfide.

Agli istituti sottoposti a vigilanza sarà richiesto:

  • di rafforzare la loro resilienza agli shock macrofinanziari e geopolitici immediati (priorità 1);
  • di affrontare le sfide della digitalizzazione e di rafforzare le capacità di direzione degli organi di gestione (priorità 2);
  • di intensificare gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici (priorità 3).
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